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Ucraina, l’appello dei giovani comunisti contro il terrore statale. A Roma la manifestazione il 7 giugno.

Sono tempi duri per i comunisti ucraini, da anni vittime di una vera e propria persecuzione politica da parte del governo di Kiev, insediatosi dopo il colpo di Stato del 2014. Due settimane fa un appello della Lega della Gioventù Comunista Leninista di Ucraina (LKSMU), organizzazione giovanile del Partito Comunista di Ucraina (KPU) meglio nota col nome di Komsomol Leninista di Ucraina, denunciava la drammatica situazione della repressione anticomunista nel paese. Riportiamo in fondo all’articolo la traduzione dell’appello del Komsomol.

Il messaggio è giunto in seguito all’arresto di un militante della gioventù comunista a Leopoli (Lviv), poi condannato con un processo farsa. «Secondo la decisione del tribunale» – si legge nell’appello del Komsomol Leninista – «un cittadino dell’Ucraina nel XXI secolo è penalmente responsabile per la propria concezione del mondo materialista e marxista-leninista».

L’appello riporta episodi di vera e propria persecuzione politica: «A partire da febbraio 2014 i membri della nostra Organizzazione, i suoi dirigenti sono stati vittime di più di cento aggressioni di diverso tipo, anche con feroci pestaggi, e un militante del Komsomol dell’Ucraina Vadim Papura [17 anni, Ndr] è stato ucciso a Odessa il 2 maggio di quell’anno insieme a diverse decine di cittadini dell’Ucraina. La sede dell’Unione Leninista Comunista della Gioventù dell’Ucraina nella città di Kiev è stata bruciata e saccheggiata. Più del 90% delle sedi regionali, cittadine e rionali sono state distrutte e le loro proprietà, compresi i libri, date alle fiamme».

Per questi veri e propri crimini, lo Stato ucraino non ha avviato nessuna indagine o procedimento giudiziario contro i colpevoli. Un dato di per sé estremamente eloquente sulla reale natura di ciò che avviene, che sembra essere un «sistematico terrore statale contro l’opposizione sociale e politica in Ucraina», riprendendo ancora le parole del Komsomol.

Il Partito Comunista di Ucraina (KPU) aveva ottenuto il 13% dei voti nelle elezioni del 2012
Il Partito Comunista di Ucraina (KPU) aveva ottenuto il 13% dei voti nelle elezioni del 2012

Questi eventi si inseriscono nel quadro di una più generale repressione antipopolare in Ucraina, che avviene nel nome di una condanna dei “totalitarismi” in realtà costruita ad hoc contro i soli comunisti. Nel 2015 le “leggi di decomunistizzazione”, come la legge “Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazionalsocialista in Ucraina e il divieto di propaganda dei loro simboli” che equipara nazismo e comunismo, hanno impedito la partecipazione dei comunisti alle elezioni.

Per comprendere l’entità della cosa, è sufficiente pensare che si tratta di un partito che alle elezioni del 2012, prima del colpo di Stato del 2014, contava il 13% dei voti affermandosi come quarto partito del paese. Oggi è in corso un procedimento legale per la messa al bando del KPU; il 31 maggio ci sarà una nuova udienza che potrebbe sancire l’illegalità del partito comunista.

È interessante, poi, vedere come in realtà la condanna del “totalitarismo” operi in una sola direzione in Ucraina, con le forze di estrema destra che hanno la totale libertà di organizzare commemorazioni di collaborazionisti del nazismo durante l’occupazione tedesca, celebrati come “eroi” e liberatori. Un utilizzo strumentale dell’equiparazione fra nazismo e socialismo, che mira in realtà a colpire solo il secondo, e che ben si sposa con l’approccio dell’Unione Europea, che da anni vota risoluzioni contro il “totalitarismo” in chiave anticomunista. Proprio l’Unione Europea ha forti responsabilità dinanzi a quello che sta avvenendo in Ucraina, avendo sostenuto sin dall’inizio il colpo di Stato, avallando di fatto le politiche del governo di Kiev, con la complicità anche del governo italiano.

In seguito all’appello del Komsomol Leninista di Ucraina, il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) ha convocato un presidio a Roma assieme al Partito Comunista (PC), alle ore 17:00 in piazza Giuseppe Verdi, nei pressi dell’Ambasciata di Ucraina.

«Condanniamo la repressione statale contro i comunisti ucraini, che avviene al di fuori di ogni legittimità costituzionale nel totale silenzio dei difensori della democrazia e dei diritti umani.» – si legge nel comunicato congiunto di FGC e PC – «Denunciamo la natura reazionaria dell’Unione Europea, che con l’infondata equiparazione fra nazismo e socialismo reale sotto la categoria di “totalitarismo” prepara il terreno per l’attuazione di politiche di repressione anticomunista come quella che oggi si abbatte sui comunisti ucraini».

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Appello del Komsomol Leninista Ucraino. Traduzione dal russo di Mauro Gemma per Marx21

Consideriamo la decisione del tribunale distrettuale Galitsky della città di Lviv contro un militante l’Unione Leninista Comunista della Gioventù dell’Ucraina (il Komsomol) illegale, attuata in violazione della Costituzione dell’Ucraina e delle leggi dell’Ucraina. L’attribuzione a lui e ad altri militanti della “colpa” in merito a casi criminali inventati è il risultato dell’attacco fisico e psicologico nei confronti dei giovani comunisti da parte delle autorità ufficiali dei SBU (i servizi di sicurezza, NdT), della polizia nazionale, dei pubblici ministeri e dei tribunali. L’obiettivo dell’apparato repressivo è quello di annientare la dissidenza nel paese, la libertà di parola e di coscienza, di liquidare la volontà del popolo di resistere alla dittatura, di ristabilire un’autentica democrazia sul territorio dello Stato ucraino.

Secondo la decisione del tribunale, un cittadino dell’Ucraina nel XXI secolo è penalmente responsabile per la propria concezione del mondo materialista, marxista-leninista. Per il proprio approccio di classe al modello di sviluppo statale, alle idee, condivisa almeno da un terzo della popolazione del pianeta, come minimo da un terzo degli abitanti dell’Unione Europea e dei deputati dell’Europarlamento.

In ogni stato civile e democratico un giudice non ha il coraggio di prendere la decisione di distruggere il migliore esempio del patrimonio scientifico mondiale, quale è, senza dubbio, il “Capitale” di Karl Marx, mediante la distruzione di immobili di organizzazioni pubbliche e partiti politici legalmente esistenti.

Facciamo notare che, né da parte della comunità mondiale che da parte di un tribunale internazionale, l’ideologia marxista-leninista, comunista viene considerata criminale o anti-umana, proibita o perseguita quando viene diffusa e presa in considerazione.

Esprimiamo la più ferma protesta per le azioni illegali del regime al potere in Ucraina.

Vogliamo informare l’opinione pubblica mondiale e ucraina del metodico annientamento della nostra Organizzazione attraverso il terrore di stato, con il coinvolgimento a questo fine delle strutture di sicurezza e di squadracce illegali, composte da nazionalisti e neofascisti.

A partire da febbraio 2014 i membri della nostra Organizzazione, i suoi dirigenti sono stati vittime di più di cento aggressioni di diverso tipo, anche con feroci pestaggi, e un militante del Komsomol dell’Ucraina Vadim Papura è stato dimostrativamente ucciso a Odessa il 2 maggio di quell’anno insieme a diverse decine di cittadini dell’Ucraina.

La sede dell’Unione Leninista Comunista della Gioventù dell’Ucraina nella città di Kiev è stata bruciata e saccheggiata. Più del 90% delle sedi regionali, cittadine e rionali sono state distrutte e le loro proprietà, compresi i libri, date alle fiamme.

Non uno degli episodi di omicidio, percosse, molestie, intimidazioni, distruzione intenzionale di proprietà commesso nei confronti della nostra Organizzazione e di membri del Komsomol dell’Ucraina è stato sottoposto ad indagine, e i suoi colpevoli non sono stati rintracciati e puniti. Questa è la chiara prova della messa in atto di un sistematico terrore statale contro l’opposizione sociale e politica in Ucraina.

  1. Invitiamo i cittadini dell’Ucraina, le organizzazioni per i diritti umani, l’opinione pubblica mondiale, i partiti comunisti, marxisti, operai, di sinistra di tutti gli stati-membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a prestare attenzione all’illegalità e alle persecuzioni contro i membri dell’Unione Leninista Comunista della Gioventù dell’Ucraina e del Partito Comunista di Ucraina.
  2. Chiediamo a tutti in Ucraina di rispettare la stato di diritto, di non permettere di uccidere, picchiare, perseguitare cittadini dell’Ucraina, che hanno opinioni diverse da quelle ufficiali.
  3. Esigiamo dalle autorità ufficiali di fermare il terrore di stato contro i membri dell’Unione Leninista Comunista della Gioventù dell’Ucraina e del Partito Comunista di Ucraina.

 

 

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