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“Lacrime e sangue”: un libro che parla della nostra classe

di Giorgio Pica   Lacrime e sangue è la seconda fatica editoriale, dopo Una vita intera, di David Cacchione, noto tra l’altro per essere stato tra i fondatori della Banda Bassotti. L’autore in questo libro, come il primo edito da Red Star Press, si fa interprete di quella «voce che non è possibile far tacere» di cui si parla nel prologo, che è la voce degli ultimi, degli sfruttati. Ma la voce non può che articolarsi in parole, ed ecco che quindi sfogliando le pagine troviamo un riflettere e un ridefinire parole e concetti con cui abbiamo a che fare …

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Prospettive e direzioni. Gramsci e la cultura

di Francesco Raveggi La formazione politica di un giovane comunista non è mai cosa semplice. Chiunque di noi che si sia interessato ad andare oltre una prima – ovviamente sempre apprezzabile, ma sempre migliorabile – conoscenza del socialismo, specialmente ad una giovane età, sa bene che ci sono autori più facili di altri, sia per lo stile di scrittura che per l’argomento trattato. Esistono, ovviamente, delle scuole di formazione adibite proprio a fornire un’adeguata preparazione. Quello che qui ci interessa è, però, il tassello della crescita singola, la lettura individuale dei testi – che deve naturalmente avere alle spalle un …

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L’assurda polemica su Laika a 60 anni dallo Sputnik 2

Incredibile ma vero. Oggi ricorrono i 60 anni dal giorno in cui il primo essere vivente terrestre fu mandato in orbita nello spazio. Una tappa importante per la scienza e il progresso dell’umanità, ma i media riescono a trasformare la ricorrenza in una polemica contro l’Unione Sovietica. Il 3 novembre 1957 la cagnolina Laika partiva a bordo di una capsula spaziale sovietica, lo Sputnik 2. Un mese prima, il 4 ottobre, l’Unione Sovietica aveva scritto un’altra pagina di storia con il lancio dello Sputnik 1, inviando in orbita attorno alla terra il primo satellite artificiale. Si trattava di innegabili conquiste …

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Quell’Expo di 80 anni fa che preannunciava la guerra

Il 25 maggio 1937, esattamente 80 anni fa, si apriva l’Expo di Parigi dedicato al tema “Arte e tecnica nella vita moderna”. La foto dell’evento, qui riportata nella versione originale e in una riproduzione artistica a colori, è tutt’oggi una straordinaria testimonianza del clima che vi si respirava, e più in generale della situazione politica internazionale di quegli anni. Il padiglione dell’Unione Sovietica e quello del Terzo Reich si trovano uno di fronte all’altro, quasi un’allegoria della rivalità fra i due paesi. In cima al padiglione sovietico, l’imponente opera della scultrice Vera Muchina, “L’operaio e la kolchoziana”, che alzano verso …

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Un rivoluzionario in divisa di attore

Qualche anno fa andai in visita a Cuba come membro della delegazione del Partito Comunista. In uno dei pomeriggi che avevamo liberi feci un giro per L’Avana da solo e conobbi un gruppo di ragazze e ragazzi cubani per strada. Con la consueta curiosità che appartiene a quel popolo e specialmente ai giovani iniziarono a parlare e a chiedermi notizie. Ci scambiammo informazioni, impressioni su Cuba, sul mondo occidentale. Gli parlai anche di me e quando seppero che ero un giovane comunista mi invitarono a bere qualcosa. Andammo in un bar, ne scelsero uno dove si pagava in moneta locale, …

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L’opportunismo alza bandiera bianca.

di Alessandro Mustillo Non si può dire che le dichiarazioni di Bertinotti siano un fulmine a ciel sereno, anzi. Di certo sono la degna conclusione di un percorso politico intrapreso da un pezzo della sinistra post-comunista italiana, anche quella che con la nascita di Rifondazione non aveva accettato la capitolazione voluta dal gruppo dirigente del PCI all’indomani del crollo del muro di Berlino. Nonostante questo, e nonostante si possano considerare in un certo senso attese, le dichiarazioni di Bertinotti stupiscono per la profondità della revisione, il livello di critica alla prospettiva del socialismo, che hanno pochi pari a livello storico, …

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A cosa serve un Oscar quando si ha l’affetto di un popolo?

Venti anni fa moriva Massimo Troisi, appena poche ore dopo aver finito di girare le ultime scende del film “Il Postino”. Troisi era malato di cuore, da tempo. Sapeva di dover subire una nuova operazione, ma decise di non rimandare la realizzazione di un film a cui teneva particolarmente.  Girò con fatica, spesso utilizzando una controfigura e chiunque ricordi il viso giovane di Troisi in “Ricomincio da tre”, “Non ci resta che piangere”, o negli sketch  televisivi sente inevitabilmente una stretta alla gola nel vedere quel volto affaticato. “Il postino” era un film voluto da tempo, per il qual Troisi …

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