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Si chiude un anno di lotta, avanti verso nuove sfide

Si chiude un anno che ha segnato importanti traguardi per la gioventù comunista, e più in generale per la ricostruzione comunista nel nostro paese. In uno scritto giovanile, Antonio Gramsci scriveva di “odiare il capodanno” per l’idea che “tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria”. Certamente la lotta del FGC si svolge senza interruzioni, esattamente come Gramsci riteneva – giustamente – si sviluppasse la storia dell’uomo. Ma il 2017 resta ugualmente un anno importante per ciò che abbiamo conseguito.

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I nostri compagni crescono, si formano, diventano agitatori rivoluzionari e punti di riferimento capaci di creare consenso, di porsi alla testa delle lotte e delle mobilitazioni. Un dato evidente nelle manifestazioni studentesche degli ultimi mesi, che hanno visto in prima linea la gioventù comunista, spesso come principale promotrice delle proteste. Le mobilitazioni contro l’alternanza scuola-lavoro e la Buona Scuola del 13 ottobre, del 24 novembre, del 15 e 16 dicembre, hanno visto gli spezzoni studenteschi promossi dal FGC sfilare nelle principali città italiane, aggregando migliaia di studenti. Cresce la capacità non solo di mobilitare, ma di farlo sulla base delle posizioni di lotta più avanzate, anche arginando le manovre messe in campo da organizzazioni studentesche vicine al centro-sinistra e volte a deviare il movimento studentesco su posizioni di conciliazione con il Governo, come avvenuto per la mobilitazione del 17 novembre, convocata con rivendicazioni minime nel preciso intento di non rompere la compatibilità con le politiche del Governo e del Miur.

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22-23 aprile, scuola quadri nazionale del FGC a Spoleto
22-23 aprile, scuola quadri nazionale del FGC a Spoleto

I giovani comunisti si formano e imparano prima di tutto nell’attività quotidiana, ed è nel fuoco della lotta che si formano i quadri comunisti del futuro. Già nelle nostre prime tesi, ormai cinque anni fa, scrivevamo che la gioventù comunista è prima di tutto un percorso di formazione. Si moltiplicano gli sforzi dedicati ad attività ad attività di carattere formativo, così come le attività ricreative dedicate alla gioventù. È il caso della seconda Marcia della Gioventù Partigiana, organizzata il 24 aprile in Umbria. Pochi giorni prima si era tenuta la Scuola quadri nazionale, il primo livello di formazione nazionale del FGC, destinato a circa 50 quadri ogni anno. Durante l’estate, infine, si è tenuta la quarta edizione di “Guerrilla”, il campeggio nazionale organizzato dal FGC, che per la prima volta ha ospitato le delegazioni internazionali dei giovani comunisti di Grecia (KNE), Spagna (CJC) e Turchia (TKG).

A crescere, infatti, è anche l’attività internazionale del FGC. Un anno particolarmente impegnativo, segnato da due eventi fondamentali. Il primo è stato, nel mese di febbraio, il 13° Incontro Europeo delle Gioventù Comuniste (MECYO), ospitato a Istanbul dalla Gioventù Comunista di Turchia (TKG), con la partecipazione di 15 organizzazioni. Un momento importante di discussione fra i giovani comunisti da tutta Europa. La 12° edizione, lo scorso anno, era stata ospitata a Roma proprio dal FGC.

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Sochi (Russia), 15 ottobre: le gioventù comuniste sfilano al XIX Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti

Il secondo evento è stato, nel mese di ottobre, il Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, a Sochi (Russia) dal 14 al 22 ottobre. Il FGC ha organizzato la delegazione italiana, partecipando attivamente ai seminari e alle attività politiche della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY). Durante il festival si è tenuto un importante incontro delle gioventù comuniste da tutto il mondo, con una dichiarazione comune in occasione dei 100 anni della Rivoluzione d’Ottobre, firmata dalle 36 organizzazioni presenti.

Cresce, infine, la responsabilità del Fronte della Gioventù Comunista nel processo della ricostruzione comunista in Italia, che vede la gioventù sempre più in prima linea nel quadro dell’unità d’azione col PC. La mobilitazione del 25 marzo contro l’Unione Europea, organizzata congiuntamente da PC e FGC, ha reso evidente il rafforzamento reciproco derivante dal processo unitario, così come gli spezzoni organizzati nelle manifestazioni del 25 aprile (degno di menzione quello di Roma, dove lo spezzone comunista di PC e FGC era il più imponente di tutto il corteo).

Ma è soprattutto con il corteo nazionale dell’11 novembre, per i 100 anni della Rivoluzione d’Ottobre, che è balzato agli occhi di tutti il salto qualitativo compiuto grazie all’impegno di questi anni. Una mobilitazione per nulla nostalgica, al contrario animata e combattiva, con migliaia di comunisti che hanno aderito sulla base di una piattaforma di lotta contro la dittatura di banche e padroni, contro UE e NATO, per il potere popolare e il socialismo. E, cosa ancor più importante, una mobilitazione che ha mostrato chiaramente che oggi, dopo anni di indugio e sconfitte, i comunisti sono di nuovo capaci di organizzare una manifestazione da soli, senza attendere che siano gli altri a farlo. Una grandiosa giornata di lotta che nasceva, tra l’altro, proprio da un appello del FGC lanciato nei mesi estivi. Da quella giornata usciamo molto più forti, ed è sull’onda di quel successo che è nostro compito affrontare le sfide future.

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I compiti che abbiamo davanti, nel 2018 che ci aspetta, sono se possibile ancora più impegnativi. Siamo coscienti della nostra forza, conquistata col sudore di questi anni, grazie al lavoro instancabile di centinaia di giovani compagni che compongono le nostre fila. Sappiamo che la nostra organizzazione, che quest’anno ha festeggiato i 5 anni dalla sua fondazione, è quella che forse più di tutte in questi anni ha dimostrato che per costruire un’organizzazione marxista-leninista è fondamentale più di ogni altra cosa il primo passo mosso da un’avanguardia cosciente e organizzata, capace di rompere ogni attendismo e di costruire i primi consensi, e soprattutto che è solo nel lavoro a contatto con le masse che il carattere marxista-leninista di un’organizzazione si rafforza. Siamo ben consapevoli di tutto questo, ma anche delle nostre mancanze, e soprattutto dell’urgenza di porvi rimedio nel più breve tempo possibile.

_dsc0262Nel 2018 la nostra organizzazione sarà chiamata a fare nuovi sforzi, in alcuni casi del tutto nuovi per la nostra organizzazione. La decisione del Partito Comunista di presentare una propria lista alle elezioni politiche 2018 segna una tappa importante nel processo di ricostruzione comunista. Una decisione alla quale, come gioventù, abbiamo partecipato, e che oggi ci chiama a svolgere il nostro e a mettere alla prova la nostra capacità di far avanzare fra la gioventù le parole d’ordine dei comunisti. L’elettoralismo, inteso come appiattimento della nostra prospettiva di lotta sulla sola attività meramente elettorale, non ci è mai appartenuto e mai ci apparterrà. Ma sappiamo bene che queste elezioni saranno un momento importante per il processo di ricostruzione comunista in Italia, che attraverso di esse è possibile dimostrare che i comunisti possono tornare a contare nella politica nazionale con una propria strategia, senza alcun bisogno di mascherarsi in progetti di altra natura, costruendo al contrario consenso e mobilitazione popolare attorno a parole d’ordine rivoluzionarie.

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Sappiamo anche, più in generale, che dal rafforzamento della nostra organizzazione derivano in primo luogo maggiori responsabilità, che al crescere delle nostre fila crescono anche le sfide che ci troveremo davanti. Tanto più cresce la nostra forza, tanto più dovremo saper offrire realmente ai giovani un’alternativa rispetto a ciò che il capitalismo oggi impone alla nostra generazione. Saper offrire una prospettiva di lotta ai giovani precari e disoccupati, agli studenti, e nel complesso alla gioventù proletaria, ai giovani dei quartieri popolari; trasformare il FGC nella fucina attraverso cui ogni giovani che sente sulla propria pelle l’ingiustizia di questo sistema, la necessità di lottare per cambiare la propria condizione, si trasforma in un rivoluzionario cosciente. Ma anche sviluppare pienamente la vocazione aggregativa che deve essere propria di un’organizzazione giovanile, saper trasformare le attività sportive, culturali e ricreative in veicoli per acquisire coscienza della propria condizione, offrendo un’alternativa all’individualismo, ma soprattutto alle idee reazionarie che oggi avanzano proprio fra le classi popolari.

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Queste e altre sfide ci aspettano in questo 2018. Tutto questo non si conquista in un anno, ma è parte di un processo che, come diceva Gramsci, non ha soluzione di continuità. Il 2017 è stato un anno impegnativo, e ancor di più lo sarà il 2018. Ma sapremo affrontarlo con lo spirito di sempre, con un entusiasmo se possibile ancora maggiore. In questo entusiasmo sta il segreto nella nostra forza, che pochi fra quelli abituati alle miserie della politica di oggi riusciranno a comprendere. Un entusiasmo che non è frutto di ribellismo immaturo o suggestioni irrazionali, ma deriva dalla convinzione della giustezza delle nostre idee rivoluzionarie, che hanno animato tante generazioni di comunisti che ci hanno preceduto, e che oggi vivono in una nuova generazione di compagni che lottano per un futuro di pace, uguaglianza e giustizia sociale, per l’avvenire socialista.

Avanti verso un nuovo anno di lotta!

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