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Messico: per i nostri morti una vita di combattimento!

da resistenze.org

Dopo l’assassinio dei nostri militanti Velázquez Raymundo Flores, Samuel Vargas e Miguel Solano, per mano di un gruppo paramilitare che opera nella Costa Grande di Guerrero con totale impunità e protezione del governo statale di Ángel Aguirre Rivero del PRD e federale di Enrique Peña Nieto del PRI, l’Ufficio Politico del Partito Comunista del Messico afferma quanto segue: Come già espresso nelle sue tesi, il Partito Comunista del Messico conferma che il paramilitarismo è un fenomeno reale nel nostro paese. I paramilitari sono un corpo caldeggiato, finanziato e addestrato da parte dello Stato Messicano. Questi gruppi armati composti principalmente dal sottoproletariato, sono incaricati di eseguire gli atti più aberranti (sparizioni, omicidi, torture, ecc.) contro i combattenti civili e la popolazione in generale. Questi gruppi agiscono sempre al di fuori del quadro della legalità borghese, eppure sono protetti dalla stessa legge. Essi fanno parte dei meccanismi della repressione di Stato, ma senza sottomettersi ai sui formalismi giuridico-legali.

Il paramilitarismo è parte di una strategia di contro-insurrezione che mira a creare terrore, smobilitare e immobilizzare le organizzazioni, provocare confusione, ma soprattutto, spezzare la volontà di proseguire la lotta: rompere i legami tra i rivoluzionari e la classe operaia e tutti gli sfruttati, per rinviare la rivoluzione socialista. I gruppi finanziari, i proprietari terrieri e i monopoli nazionali e stranieri assoldano i mercenari della morte per “pulire le zone”, al fine di privare le comunità dei loro territori, ricchi di risorse naturali per lo sfruttamento delle materie prime. Come documentato in diversi programmi di contro-insurrezione derivati dal Piano Mérida, l’Esercito fornisce piani di consulenza alle bande paramilitari che a loro volta sono legate al narcotraffico. Secondo i piani di consulenza, l’Esercito addestra e supporta le forze “di autodifesa” e altre organizzazioni paramilitari. A questi consigli partecipano i governi federale, statale e municipale. In assenza di forze di autodifesa civile, queste forze paramilitari sono create dallo stesso Stato.

Come sappiamo, quando una comunità decide di armarsi per difendersi dalle estorsioni, sequestri di persona e abusi dei gruppi paramilitari, lo Stato messicano cerca subito di disarmare il popolo. Come affermato in altri documenti, il cosiddetto Patto per il Messico è l’unione interborghese contro i lavoratori della campagna e della città. In particolare il programma di assistenzialismo sociale denominato “La crociata contro la fame”, non solo cerca di cooptare le organizzazioni sociali, ma letteralmente distrugge coloro che non si prostrano alla sua politica, inoltre ha rivelato i suoi aspetti contro-insurrezionali.

Guerrero non smette di essere uno degli stati del nostro paese con più sparizioni, casi di tortura e uccisioni di militanti dagli anni ’60 e ’70, all’apice della guerriglia di Lucio Cabañas e Genaro Vázquez. L’attuale amministrazione somma 5 omicidi, ma finora non ci sono elementi chiari di questi crimini di Stato. Nel caso particolare del Guerrero non solo è chiaro che la socialdemocrazia del PRD è collusa con la mafia criminale e assassina, ma che inoltre promuove la sua creazione per disfare progetti come il Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie – Polizia Comunitaria, o quanto meno isolarli da insorgenze simili nelle altre regioni dello stato.

Vista la confusione che regna nel nostro paese con i cosiddetti gruppi di auto-difesa, è necessario chiarire che i gruppi che sorgono nel seno del popolo e delle comunità sono palesemente osteggiati dai gruppi di narco-trafficanti, dalle forze repressive dello Stato messicano come l’esercito, l’Armata del Messico e la Polizia Federale. Invece, i distaccamenti armati sorti dai gruppi criminali sono protetti e finanziati dai grandi proprietari terrieri, imprenditori e soprattutto dai monopoli nazionali ed esteri. Come afferma l’intelligence militare in recenti dichiarazioni, i gruppi di auto-difesa potrebbero convertirsi in fuochi sovversivi.

L’assemblea statale del PCM programmata e annunciata per il 20 agosto a Coyuca de Benitez viene cancellata per mancanza di condizioni di sicurezza per i nostri quadri, militanti e simpatizzanti. Tuttavia, il Partito Comunista del Messico non arretrerà nello sviluppo del suo lavoro politico e organizzativo, nello stato di Guerrero, né in nessuna altra regione del paese, nonostante il colpo perpetrato dai monopoli. Per continuare con il lavoro organizzativo, l’Ufficio Politico del PCM rivolge un appello a lavoratori, contadini, indigeni e studenti del combattivo stato di Guerrero a integrarsi nelle file del PCM. Coscienti che l’unico modo per raggiungere la giustizia per il nostro popolo è quello di rovesciare il Patto per il Messico e il potere dei monopoli per instaurare il potere operaio e popolare.

Il governo socialdemocratico del PRD cerca di cooptare tutto il movimento popolare, contadino e indigeno della società. La LARSEZ [Liga Agraria Revolucionaria del Sur Emiliano Zapata] deve mantenere il suo carattere indipendente dallo Stato e dall’ideologia borghese, il suo impegno con il popolo, in caso contrario sarebbe un tradimento alla memoria dei nostri compagni Raymundo Velasquez, Samuel Vargas e Miguel Solano. Non smetteremo di esigere lo smascheramento dell’assassino dei nostri compagni, così come di molti altri combattenti uccisi dai paramilitari.

Non mendicheremo la giustizia, la prenderemo nel momento più propizio. L’unico modo per onorare i nostri morti, è quello di intensificare l’impegno organizzativo, è quello di creare organizzazione e più organizzazione. Il lavoro operaio è imprescindibile per colpire efficacemente il sistema capitalista, nella produzione ed estrazione del plusvalore. In questo modo potremo spezzare la spina dorsale dello Stato borghese, il suo esercito, la sua polizia e le sue bande paramilitari e sconfiggere la guerra che mantengono contro le comunità indigene e i contadini poveri.

Per i nostri morti, non un minuto di silenzio, una vita di combattimento!

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