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L’uomo nell’alto castello: il fascismo come distopia

*di Daniele Bergamini

In questi giorni è stata resa disponibile dal servizio di streaming “Amazon Prime” la terza stagione di “The man in the High Castle” : una serie televisiva del celebre regista Ridley Scott , che narra di un mondo dominato dai nazisti e dagli imperialisti giapponesi dopo aver sconfitto gli alleati e l’Unione Sovietica.

La serie è tratta dall’omonimo libro di  Philip K Dick che  in Italia è intitolato “La Svastica Sul Sole” ed è un libro che presenta alcune analogie con “1984” di Orwell : il mondo è dominato da stati totalitari fortemente militaristi , ma in questo caso i dominatori del mondo non hanno niente a che vedere con il socialismo sovietico. Verrebbe quasi da chiedersi come mai l’opera sia meno famosa e meno analizzata a scuola rispetto ai libri di Orwell , specialmente in un contesto come il nostro dove si revisiona e falsifica la storia del comunismo, equiparandolo addirittura al fascismo.

La serie e il romanzo, pur presentando varie differenze, mantengono in comune i tratti fondamentali del racconto e della narrazione storica alternativa .

Sia nel romanzo che nella serie televisiva sono portati all’esasperazione i tratti più lugubri del nazionalsocialismo hitleriano, gli ebrei sono perseguitati anche negli Stati Uniti e l’Olocausto assume dimensioni ben più ampie, colpendo le popolazioni africane e slave nei loro territori di origine, usando persino le armi nucleari come mezzo di sterminio .

Le due potenze vincitrici non sono un blocco monolitico, nonostante si presentino come alleate davanti all’opinione pubblica, ma hanno i loro contrasti dovuti a motivi economici e reciproche diffidenze; persino nel Reich tedesco ci sono contrasti interni nelle sfere più alte del potere.

L’opera, nel complesso, offre un punto di vista diverso degli Stati Uniti mostrando il paese smembrato e occupato (come uno qualsiasi dei paesi aggrediti dall’imperialismo americano, verrebbe da dire), in cui alcune persone cercano di resistere al dominio dei fascisti .

La serie inoltre analizza quella che può essere la vita delle varie classi in un contesto simile : i membri del personale politico e militare  hanno vari privilegi e la malavita , specialmente la Yakuza giapponese prospera attraverso traffici economici illeciti. L’economia non è diversa dalla nostra con grandi aziende e ricchi uomini d’affari , mentre alcuni dei  protagonisti sono operai che lavorano senza tutela, come Frank e Ed: il primo essendo ebreo è costretto a nascondere la sua identità e la sua ragazza Juliana con la famiglia vive una vita difficile, in balia delle ingiustizie sociali.

Esiste anche una zona neutrale, nel mezzo agli Stati Uniti , in cui si trovano persone di etnia ispanica, afroamericana e anche nativi americani scampati al dominio dei fascisti, in cui si organizza la resistenza .

Le vicende ruotano attorno a un libro nel romanzo e ad alcuni filmati nella serie che mostrano il mondo se gli alleati avessero sconfitto le potenze dell’asse, i tedeschi e i giapponesi cercano queste opere perché hanno paura della loro carica sovversiva, e  l’uomo nell’alto castello perché ne è ritenuto l’autore ed è quindi un pericoloso sovversivo agli occhi dei fascisti.

Il libro e la serie stimolano una riflessione sul presente vista l’affermazione di forze di estrema destra, che si scagliano contro gli immigrati o altre etnie per dirottare il malcontento popolare, e poi tentino di normalizzare certi sentimenti razzisti o xenofobi rendendo la loro trama attuale, nonostante la sua ambientazione negli anni Sessanta .

Entrambe le opere possono essere lette come una denuncia nei confronti di ideologie razziste e suprematiste , ma non riescono ad offrire un punto di vista più avanzato , dal momento che il movimento operaio è completamente assente: in alcune allusioni alla guerra fatte nel romanzo la sconfitta arriva per via dell’isolazionismo americano conseguente alla morte di Roosevelt in un attentato nel 1932, come se gli Usa fossero i reali vincitori della guerra e non l’URSS , che al contrario di come accaduto nella realtà capitola quasi immediatamente .

Nella serie televisiva è forte il contrasto a chi ritiene normali o naturali certe idee, che vengono presentate come il migliore dei mondi possibili, o vengono fatte passare facendo rassegnare la popolazione alla passività e al disimpegno, e spaventandola col terrore.

La resistenza, specialmente nella serie televisiva, si sviluppa su fattori religiosi ed etnici e sul semplice antifascismo dei suoi membri, ma non sulla necessità di una reale alternativa per le classi popolari; il fascismo viene visto quindi come una semplice dittatura dai tratti fortemente razzisti , ma non si fa menzione del suo uso da parte della borghesia contro il movimento operaio, che è stato essenziale per la nascita dell’Italia fascista e della Germania nazista.

Se è vero che le ideologie nazionaliste o fasciste non sono il migliore dei mondi possibili, e che anzi portano a un grande peggioramento delle condizioni di vita delle classi popolari nella loro difesa incondizionata del capitalismo, è altrettanto vero che non è nemmeno questo il migliore dei mondi possibili, come vuole mostrare l’uomo nell’alto castello  e che si può aspirare invece a una società migliore e lottare per essa.

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