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Redazione Senza Tregua

Giornale ufficiale del Fronte della Gioventù Comunista

Il comizio di Walter Audisio alla Basilica di Massenzio nel ’47

Il 28 aprile 1945 Benito Mussolini veniva giustiziato dai partigiani che lo avevano catturato mentre tentava la fuga in Svizzera. Il corpo fu esposto a Piazzale Loreto, dove un anno prima i fascisti della RSI avevano fucilato 15 partigiani e lasciato i cadaveri esposti con un cartello “questi sono i GAP, squadre armate partigiane, assassini”. Due anni dopo, nel 1947, a Roma si tiene un grande comizio con la folla che occupa integralmente la Basilica di Massenzio. In quell’occasione viene presentato alla folla Walter Audisio, nome di battaglia Colonnello Valerio, che tiene il comizio. Era lui il comandante partigiano ad …

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La gioventù protagonista del 25 aprile

Il 25 aprile si conferma una data sinceramente sentita. Ne sono prova migliaia di giovani che ieri, in svariati capoluoghi di tutta Italia, sono scesi in piazza per rendere onore a quella generazione che, più di 70 anni fa, si oppose al nazifascismo. Il FGC ha organizzato una campagna apposita nelle scuole, nella settimana precedente il 25, per rilanciare l’impegno delle giovani generazioni che si opposero al nazifascismo. Lo slogan utilizzato «Un passato da onorare, un futuro da conquistare» offre un’idea ben precisa della ricorrenza: il 25 aprile non è una mera commemorazione ma un momento in cui farsi carico …

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“L’altro” 25 aprile, quello portoghese

“L’altro” 25 aprile in Europa, quello della Rivoluzione dei Garofani che mise fine a 40 anni di dittatura fascista in Portogallo e all’oppressione dei popoli schiacciati dall’impero coloniale portoghese, come quelli di Angola e Mozambico in lotta da decenni per l’indipendenza. Il governo della dittatura fu rovesciato dal Movimento delle Forze Armate di orientamento progressista, supportato dalla vasta mobilitazione operaia e popolare. La canzone “Grândola Vila Morena”, proibita sotto il regime e utilizzata come segnale per l’inizio della mobilitazione dei militari di Lisbona, è diventata il simbolo di quegli eventi. Foto di ieri, 25 aprile a Lisbona, Portogallo.

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“O povo è quem mais ordena”. Il 25 aprile portoghese del 1974

di Federico Dionisi Il 25 aprile si ricorda la liberazione dal fascismo anche in un altro paese europeo oltre all’Italia, ovvero il Portogallo, dove nel 1974 un colpo di stato incruento guidato dai settori progressisti delle Forze armate mise fine al pluridecennale regime detto dell’Estado Novo. Nonostante nella storiografia si parli per lo più di “transizione democratica”, accostandola alla quasi contemporanea Transiciòn spagnola, per diverso tempo la Rivoluzione dei garofani apparve a molti come un vero e proprio punto di rottura con il sistema capitalista, per la prima volta dopo decenni in un paese occidentale. In Portogallo la dittatura militare …

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Foto di Jacopo Brogioni, 25 Aprile 2019, Roma

I partigiani non hanno lottato per questa Italia

L’Italia di oggi non è figlia della Resistenza partigiana. È figlia, semmai, del suo tradimento. Può sembrare un’affermazione forte, e spesso negli anni è stata tacciata della facile accusa di estremismo. Eppure, tre quarti di secolo dopo, la realtà ci presenta davvero il conto. Uno storico oggi molto popolare, Alessandro Barbero, faceva non molto tempo fa (link) questa osservazione: «è inevitabile che venga un giorno in cui le giovani generazioni non si commuoveranno più davanti alla Resistenza, come noi non ci commuoviamo più davanti al Risorgimento. Non è ancora proprio venuto proprio perché quelle cose vengono usate ancora oggi come …

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La Resistenza nel Sud: la Liberazione di Cosenza

di Giovanni Ragusa Quando si parla di lotta di Liberazione in Italia, spesso si dimentica che anche al Sud, per quanto non si siano vissute vere e proprie esperienze di resistenza partigiana paragonabili a quelle affrontate al Centro-Nord, non sono mancati fenomeni di scontro, già da prima dell’armistizio, con le autorità nazifasciste. Seppur inquadrate per lo più nel ribellismo civile e nella protesta passiva, le attività antifasciste non sono mancate nel Mezzogiorno.  Alla luce dei fatti, non bisogna dimenticare il lavoro svolto anche in questa parte del Paese dai comunisti e, più in generale, il sangue versato dalle vittime di …

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«C’era tanto entusiasmo per il futuro, credevamo nel socialismo». Intervista a Renzo Ricci, partigiano

La resistenza nella Sabina e nella provincia di Rieti ha visto molti protagonisti, in particolare la brigata D’Ercole-Stalin nata dall’unione della banda D’Ercole, che prende il nome dall’ufficiale Patrizio D’Ercole che la guidava, con la brigata Stalin composta dai comunisti della zona. Abbiamo raccolto la testimonianza del compagno Renzo Ricci, componente della brigata Stalin. — Ciao Renzo, puoi dirci innanzitutto come hai iniziato il tuo percorso nella Resistenza e quali sono i motivi che ti hanno spinto a farne parte? Mio padre fu cacciato dalle ferrovie perché era stato uno degli organizzatori dello sciopero nazionale contro il fascismo del 1920, …

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Non dimentichiamo Rana Plaza, un crimine del capitalismo

Tutti dovrebbero ricordare il disastro di Rana Plaza, accaduto in Bangladesh 8 anni fa. Nel collasso di questo edificio morirono 1129 operai dell’industria tessile e furono estratti 2500 feriti. Quando si aprirono le crepe, l’edificio ricevette un ordine di evacuazione. Ma agli operai delle fabbriche tessili al suo interno fu ordinato di andare lo stesso al lavoro il giorno successivo, quello in cui l’edificio crollò. Non è stata una fatalità, ma un crimine del capitalismo. Sul tessile in Bangladesh e sullo sfruttamento disumano di centinaia di milioni di operai si regge buona parte dell’industria tessile e del “fast fashion” di …

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La lotta per le 8 ore alla Texprint è un segnale per tutto il Paese

Da oltre tre mesi sta andando avanti la lotta degli operai dell’azienda tessile di Prato “Texprint” contro le vergognose condizioni di sfruttamento a cui i padroni sottopongono i lavoratori. Organizzati nel sindacato SiCobas, gli operai denunciano turni massacranti di 12 ore al giorno per 7 giorni la settimana, il mancato rispetto di qualsiasi diritto basilare come le ferie e la totale assenza di sicurezza all’interno della fabbrica che nel passato ha portato a vari gravi incidenti ai danni dei lavoratori. Lo slogan “8×5”, che da oltre 90 giorni accompagna gli operai in sciopero, il picchetto e il presidio permanente dei …

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La questione NO TAV oltre San Didero

di Ivan Boine La questione NoTAV è tornata all’ordine del giorno per i fatti di San Didero, in Val di Susa. Nella notte fra il 12 e il 13 aprile le forze dell’ordine avevano proceduto allo sgombero del presidio NoTAV, nel sito dell’ex autoporto. L’operazione di polizia è terminata ieri sera, con gli ultimi militanti del movimento che sono scesi dal tetto dell’ex autoporto, dopo aver resistito per una settimana con acqua e viveri scarsi. L’obiettivo dello sgombero è permettere la costruzione di una zona militarizzata che protegga i lavori per la realizzazione del nuovo autoporto, opera collegata alla linea …

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