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Pillole di storia

Lenin per una pace “giusta e democratica”

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L’8 novembre 1917 (26 ottobre per il calendario giuliano ancora in vigore nei territori dell’ex Impero zarista), Lenin pronunciò questo discorso al II Congresso dei Soviet dei deputati operai e soldati di tutta la Russia, a cui partecipavano anche parecchi delegati dei Soviet contadini. La Prima Guerra Mondiale, scoppiata tre anni prima, aveva messo a ferro e fuoco l’Europa, provocando già milioni di morti ed enormi privazioni alla popolazione civile, conseguenza dell’ingente dirottamento di risorse per i rifornimenti agli eserciti e per la produzione bellica. In quel contesto, Lenin parlò al primo Congresso panrusso dei Soviet dopo la Rivoluzione socialista …

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2 agosto. Perché ricordare la strage di Bologna

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2 agosto 1980, stazione ferroviaria di Bologna Centrale, ore 10:25. Una bomba esplode, i morti sono 85, i feriti 200. Fu l’apice della strategia della tensione, voluta dai settori più reazionari della borghesia italiana e attuata con la collaborazione dei neofascisti e di apparati dello Stato. Poche ore dopo la strage, settori dei servizi segreti iniziarono a produrre prove false per depistare le indagini, come il dossier prodotto dal generale Pietro Musumeci che apriva la strada a una pista neofascista internazionale, slegata da elementi della società e dello Stato italiani.   Dopo 40 anni di depistaggi e disinformazione, nel febbraio …

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26 luglio 1953, l’assalto alla Caserma Moncada: la storia li ha già assolti.

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All’alba del 26 luglio 1953 un centinaio di uomini guidati da un ragazzo non ancora ventisettenne, Fidel Castro Ruz, assaltarono la Caserma Moncada, nella città di Santiago di Cuba. Nonostante l’accurata preparazione dell’operazione la schiacciante superiorità del nemico e il migliore equipaggiamento determinò la sconfitta degli insorti contro il regime di Fulgencio Batista e dell’imperialismo USA. Molti vennero catturati immediatamente mentre un piccolo gruppo di diciannove uomini guidati da Fidel Castro riuscì a ritirarsi. Invece di disperdersi e fuggire si diresse in montagna per continuare la lotta. “Non mi sarei consegnato né arreso, neanche camuffato, niente del genere: non aveva senso, …

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L’attività politica di Luigi Salvatori, dirigente del movimento operaio in Versilia

di Duccio Checchi 75 anni fa a Marina di Pietrasanta in Versilia moriva Luigi Salvatori, un uomo legato a molti esponenti del mondo dell’arte e della cultura in Versilia con i quali collaborò in numerose occasioni, nonostante le divergenze politiche. Iscritto nel 1900 al Partito Socialista Italiano, la sua adesione al marxismo seguì la linea prevalente negli anni della II Internazionale, sentendo sempre fortemente il legame con la masse popolari, con una coscienza sensibile alle sofferenze che esse vivevano, nonostante i progressi compiuti, ed ebbe quindi una profonda sfiducia nella linea riformista prevalente nella destra del PSI. Si convinse dunque …

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Non dimentichiamo Giorgiana Masi

Il 12 maggio 1977 durante una manifestazione a Roma veniva uccisa a colpi di pistola Giorgiana Masi, giovane studentessa di 18 anni. Il ministro dell’interno di allora Francesco Cossiga parlò subito di “fuoco amico”, addossando la colpa ai manifestanti. Fu chiara fin da subito, come poi confermarono alcune immagini fotografiche, la responsabilità da parte degli agenti di polizia infiltrati che aprirono il fuoco ad altezza d’uomo colpendo a morte Giorgiana. La giustizia borghese non ha mai fatto il suo corso, lasciando ancora oggi impuniti gli assassini e i responsabili di quella morte. Non dimentichiamo.

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Il comizio di Walter Audisio alla Basilica di Massenzio nel ’47

Il 28 aprile 1945 Benito Mussolini veniva giustiziato dai partigiani che lo avevano catturato mentre tentava la fuga in Svizzera. Il corpo fu esposto a Piazzale Loreto, dove un anno prima i fascisti della RSI avevano fucilato 15 partigiani e lasciato i cadaveri esposti con un cartello “questi sono i GAP, squadre armate partigiane, assassini”. Due anni dopo, nel 1947, a Roma si tiene un grande comizio con la folla che occupa integralmente la Basilica di Massenzio. In quell’occasione viene presentato alla folla Walter Audisio, nome di battaglia Colonnello Valerio, che tiene il comizio. Era lui il comandante partigiano ad …

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“O povo è quem mais ordena”. Il 25 aprile portoghese del 1974

di Federico Dionisi Il 25 aprile si ricorda la liberazione dal fascismo anche in un altro paese europeo oltre all’Italia, ovvero il Portogallo, dove nel 1974 un colpo di stato incruento guidato dai settori progressisti delle Forze armate mise fine al pluridecennale regime detto dell’Estado Novo. Nonostante nella storiografia si parli per lo più di “transizione democratica”, accostandola alla quasi contemporanea Transiciòn spagnola, per diverso tempo la Rivoluzione dei garofani apparve a molti come un vero e proprio punto di rottura con il sistema capitalista, per la prima volta dopo decenni in un paese occidentale. In Portogallo la dittatura militare …

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L’eredità della gioventù partigiana

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di Ivan Boine Il 24 febbraio ricorreva il 76°anniversario dell’assassinio del dirigente comunista Eugenio Curiel, un’occasione che abbiamo sfruttato per ripercorrere il suo impegno durante la Lotta di Liberazione, organizzando il Fronte della Gioventù per l’indipendenza nazionale e la libertà. Un’esperienza straordinaria, una formidabile palestra di confronto e di dibattito per una gioventù educata alla cieca obbedienza all’autorità, un passaggio fondamentale per costruire la “guerra di popolo” contro repubblichini e nazisti. Lo studio della storia – nel giudizio di chi scrive – ha il pregio di far emergere insegnamenti utili per il presente. In questa direzione, scrivere della gioventù partigiana …

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La Resistenza nel Sud: la Liberazione di Cosenza

di Giovanni Ragusa Quando si parla di lotta di Liberazione in Italia, spesso si dimentica che anche al Sud, per quanto non si siano vissute vere e proprie esperienze di resistenza partigiana paragonabili a quelle affrontate al Centro-Nord, non sono mancati fenomeni di scontro, già da prima dell’armistizio, con le autorità nazifasciste. Seppur inquadrate per lo più nel ribellismo civile e nella protesta passiva, le attività antifasciste non sono mancate nel Mezzogiorno.  Alla luce dei fatti, non bisogna dimenticare il lavoro svolto anche in questa parte del Paese dai comunisti e, più in generale, il sangue versato dalle vittime di …

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«C’era tanto entusiasmo per il futuro, credevamo nel socialismo». Intervista a Renzo Ricci, partigiano

La resistenza nella Sabina e nella provincia di Rieti ha visto molti protagonisti, in particolare la brigata D’Ercole-Stalin nata dall’unione della banda D’Ercole, che prende il nome dall’ufficiale Patrizio D’Ercole che la guidava, con la brigata Stalin composta dai comunisti della zona. Abbiamo raccolto la testimonianza del compagno Renzo Ricci, componente della brigata Stalin. — Ciao Renzo, puoi dirci innanzitutto come hai iniziato il tuo percorso nella Resistenza e quali sono i motivi che ti hanno spinto a farne parte? Mio padre fu cacciato dalle ferrovie perché era stato uno degli organizzatori dello sciopero nazionale contro il fascismo del 1920, …

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