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“Stagehands”: i facchini dello spettacolo, vittime invisibili dell’emergenza.

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Continuiamo il nostro lavoro di inchiesta tra i lavoratori durante l’emergenza sanitaria: abbiamo intervistato un gruppo di stagehands (più comunemente noti come montapalchi) di Bologna, una delle prime categorie ad essere colpite dalle restrizioni lavorative e probabilmente una delle ultime a riprendere il lavoro, dato che si è già accennato alla volontà di rinviare concerti, spettacoli e fiere direttamente al 2021. Al momento ai facchini, nonostante siano la categoria più grossa quantitativamente nel mondo dello spettacolo, non viene riconosciuta loro l’appartenenza ai “professionisti dello spettacolo” (come macchinisti, fonici, tecnici luci ecc.) e di conseguenza non sono inclusi nel decreto Cura Italia. …

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«Chiedono di mettersi nei panni dell’azienda, ma nessuno pensa a noi lavoratori» – Intervista a un operaio TAP

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Dopo quasi due mesi dallo scoppio dell’emergenza sanitaria e dall’adozione delle prime misure di contenimento, le regioni cominciano a parlare di “fase 2” e di ripresa delle attività, dando seguito alle continue sollecitazioni della Confindustria per la riapertura. In barba ai piagnistei degli industriali, ci sono milioni di lavoratori che non si sono mai fermati, molti dei quali occupati in settori tutt’altro che essenziali. Abbiamo intervistato Luciano (nome di fantasia) operaio impiegato nel cantiere per la costruzione del gasdotto TAP in Salento, da anni nel mirino delle proteste contro le grandi opere in Puglia.   Ciao Luciano. Come stanno proseguendo …

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«Non vogliamo diventare trasportatori del virus». Intervista a un camionista pugliese

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Continuiamo il nostro lavoro di inchiesta tra i lavoratori nell’emergenza sanitaria: abbiamo intervistato Antonio (nome di fantasia) dipendente di una ditta di autotrasporti. La sua testimonianza mette in luce un duplice pericolo, infatti, data la totale assenza di controlli di salute, lui e suoi colleghi, rischiano non solo di contagiarsi, ma di trasformarsi in vettori del contagio viaggiando dalle zone più colpite fino alla Puglia. Come state vivendo questa crisi sanitaria te ed i tuoi colleghi? Io personalmente sto cercando di rimanere tranquillo, però diversi miei colleghi sono comprensibilmente molto agitati, specie quando si va nelle zone più colpite. Una …

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«Costretti a scalare le ferie, non sappiamo se torneremo al lavoro» Intervista a una lavoratrice precaria in un cinema di Rimini.

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Abbiamo intervistato Eva (nome di fantasia), 28 anni, che lavora con contratto part-time in uno dei principali cinema di Rimini. Una testimonianza che porta alla luce la natura estremamente instabile e precaria dell’impiego di tantissimi giovani anche in una regione come l’Emilia Romagna che, nei proclami ma non nella sostanza, rivendica un sano e robusto sistema di welfare. La sua testimonianza evidenzia le pesanti ripercussioni che l’emergenza sanitaria sta avendo sull’occupazione dei giovani precari. Ciao Eva, puoi raccontarci quali sono le tue mansioni? Lavoro presso un cinema di Rimini, essendo assunta con un contratto da addetto Multiplex, già di per …

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«Turni da 12 ore e nessun distanziamento, siamo ancora nel ricatto tra lavoro e salute». Intervista a operaio ex-ILVA di Taranto

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L’emergenza sanitaria di questi giorni sta facendo emergere una realtà ben definita sui luoghi di lavoro. In moltissime situazioni i diritti dei lavoratori vengono infatti sistematicamente trascurati. Spesso non vi è alcuna garanzia delle misure sanitarie che dovrebbero tutelare la salute di migliaia di persone impegnate a lavorare.  Abbiamo intervistato un operaio dell’ex Ilva di Taranto, oggi Mittal. È emersa una realtà sconcertante, inumana e non dignitosa, che tocca i lavoratori dell’industria siderurgica di Taranto. A rispondere alle nostre domande è Giorgio (nome di fantasia), un operaio di 44 anni addetto alla manutenzione degli impianti, che assume in forma anonima …

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Smart working: come cambierà il lavoro dopo l’emergenza?

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di Alessio Angelucci Nelle ultime settimane in Italia l’emergenza COVID 19 ha portato all’ordine del giorno decine di questioni, tra queste si è imposta nella vita di milioni di italiani quella dello smart working. Da molti viene presentato come il lavoro del futuro, per altri è semplicemente una soluzione temporanea per evitare i contagi, per altri ancora una condizione lavorativa difficile da sostenere a causa degli innumerevoli problemi che porta con sé. Una cosa è però interessante: questo mutamento nel sistema dei rapporti di lavoro non sarà temporaneo e relegato all’emergenza di questi mesi, di conseguenza siamo chiamati a una …

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La drammatica condizione dei braccianti in Calabria

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di Antonio Viteritti In questi giorni difficili per il nostro Paese con grandi sacrifici sono stati garantiti i generi alimentari nei supermercati, ma in che condizione vivono coloro che lavorano nei campi? È risaputo che la maggior parte della manodopera nei campi italiani è composta da immigrati sfruttati, senza contratti e, spesso, senza permesso di soggiorno. In situazioni normali, il diritto alle cure dovrebbe essere garantito anche agli immigrati senza permesso di soggiorno, ma in una circostanza grave come questa, in cui le crepe di un sistema sanitario nazionale sottoposto da decenni a continui tagli stanno emergendo in maniera sempre …

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«Ancora oggi si lavora in postazioni condivise». La denuncia da un call center di Cagliari

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Continuano, in tutta Italia, le segnalazioni dai luoghi di lavoro di situazioni anomale e precarie per la sicurezza dei lavoratori. Nonostante le restrizioni emerge che ancora molte aziende non attuano quelle che dovrebbero essere le procedure e i protocollo di sicurezza in ambito lavorativo necessari per contenere la sicurezza dei loro dipendenti. Persino regole banali e di buon senso come le dovute distanze di sicurezza sembrano non avere vera importanza per molte aziende rimaste aperte e che sorvolano su questo, limitandosi ad affiggere su porte e muri quelle che sembrano disposizioni in merito, ma in realtà sono tutt’altro. I divieti …

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«Tornare alla normalità? Con turni di 10 ore era la normalità il problema». Intervista ad un giovane operaio

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Senza Tregua continua a raccogliere informazioni ed interviste provenienti dal mondo del lavoro giovanile. Abbiamo intervistato un giovane operaio, Antonio, che lavora alla galvanica, nel settore chimico-industriale, in una azienda che ha continuato la produzione ininterrotta fino al decreto che ha bloccato, almeno in teoria, le attività non essenziali. Com’era la situazione prima dell’attuazione del DPCM dell’11 Marzo? Cosa è cambiato dopo? Si è dovuto attendere l’attuazione del decreto per rendersi conto che in una situazione di emergenza sanitaria non era la cosa migliore tenere 210 persone stipate in dei capannoni. Poco è cambiato, tuttavia, anche dopo l’attuazione del decreto. …

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«Chi è ancora al lavoro è senza protezioni, noi senza garanzie e tutele». Intervista a un’operatrice museale precaria

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Abbiamo intervistato Fabiana (nome fittizio), 20 anni, studentessa e lavoratrice precaria come operatrice museale in una società esternalizzata del Comune di Roma che gestisce le mansioni di assistenza di sala e di accoglienza dei visitatori dei musei di Roma nei casi di assenza dei dipendenti della municipalizzata Zetema, principale gestore del servizio. Una testimonianza tristemente significativa di una situazione di grande precarietà, purtroppo diffusa specialmente tra la gioventù ma non solo, che l’attuale emergenza economica e l’inconsistenza delle misure prese finora non fa che aggravare ancora di più. Fabiana, ci puoi raccontare brevemente in cosa consistono le tue mansioni? Prima …

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