Nel tentativo di prendere di sorpresa ed evitare la protesta popolare, il governo Tsipras supportato dal partito di sinistra SYRIZA e i nazionalisti di ANEL, ha deciso di portare la cosiddetta “legge ghigliottina” in parlamento per la sua approvazione in questo fine settimana. La “legge ghigliottina” è stata così denominata dal movimento popolare greco per il suo carattere antipopolare che taglia barbaramente la previdenza sociale, la sanità e appesantisce ulteriormente il carico fiscale sulle spalle degli strati popolari nel quadro del “memorandum” permanente dell’UE applicato dal governo Tsipras in continuità con i governi precedenti.
La risposta dei sindacati di classe è stata immediata, convocando uno sciopero generale nazionale di 48 ore che si è avviato quest’oggi, venerdì 6 maggio, fino a domani, sabato 7 maggio, con una mobilitazione che continuerà fino a domenica. “E’ il momento della battaglia, Tutti in strada. Tutti nelle concentrazioni di sciopero”, questo il messaggio lanciato dal Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) che ha organizzato grandi mobilitazioni in decine di città questa mattina con il corteo principale di Atene e proseguirà domani con una grande manifestazioni alle ore 18 nella capitale dove si concentrerà tutto il movimento operaio insieme al movimento dei contadini, comitati popolari, studenti, pensionati, piccoli commercianti. Quest’ultimi hanno esteso la loro mobilitazione anche domenica, dove diverse associazioni di categoria hanno chiamato la chiusura totale dei loro negozi in contemporanea delle grandi mobilitazioni che si terranno in tutto il paese, domenica 8 maggio alle 10 per celebrare la Giornata Internazionale dei Lavoratori (1° Maggio) che è stata posticipata a causa della pasqua ortodossa.
Lo sciopero di 48 ore è stato a lungo annunciato e preparato dal PAME che ha costantemente mobilitato i lavoratori e i settori popolari in queste settimane con diverse manifestazioni, assemblee, presidi, azioni riuscendo a mantenere sempre attivo, caldo e combattivo il movimento popolare, operaio e sindacale greco che ha prontamente reagito all’annuncio del governo dell’approdo in parlamento del disegno di legge contestato. Lo stesso sciopero è stato preceduto già nella giornata di ieri da numerosi azioni, presidi, blitz, picchetti in diversi punti di Atene e altre città greche. In particolare, la sera di giovedì 5 maggio le forze militanti del PAME hanno realizzato una protesta di massa a sorpresa davanti la residenza del Primo Ministro. Nonostante la reazione delle forze di polizia, un centinaio di lavoratori appartenenti a decine di sindacati raggruppati nel PAME hanno raggiunto gli uffici del Primo Ministro srotolando uno striscione che chiamando allo sciopero ha avvertito il governo e i padroni che il movimento operaio e popolare ostacolerà i loro piani antioperai e antipopolari. Per oltre due ore, i manifestanti hanno inneggiato alla rivolta operaia generale contro la legge ghigliottina e il nuovo barbaro carico fiscale antipopolare.
Sempre nella serata di ieri in decine di città e quartieri della Grecia, subito dopo l’annuncio del governo di portare le nuove misure antipopolari in Parlamento per la votazione, i comunisti del KKE e della KNE sono scesi per le strade. Con manifestazioni di massa hanno informato i lavoratori e la popolazione sugli sviluppi e hanno promosso lo sciopero generale chiamando alla partecipazione di massa dei lavoratori allo sciopero e alle mobilitazioni in programma. Le organizzazioni del KKE e della KNE ad Atene hanno organizzato una manifestazione di massa nel centro della capitale greca e diverse azioni sono state condotte nelle scuole e università chiamando “il popolo a sollevarsi e respingere le misure che schiacciano il popolo”. Durante le manifestazioni i militanti del KKE e della KNE hanno scandito slogan quali: ”Lavoratori avanti, come un pugno, abbattere il memorandum e i padroni”, “stanno distruggendo la sicurezza sociale. Prendiamo le piazze. Respingiamo la legge ghigliottina”, “Avanti popolo, non chinare la testa, passare all’offensiva, lottare con il KKE”.
Le manifestazioni di questa mattina sono state partecipate da decine di migliaia di lavoratori e studenti, in particolare quelle di Salonicco e Atene. In quest’ultima la partecipazione è stata così elevata che quando il corteo è giunto alla sua conclusione in piazza Syntagma la coda non era ancora partita. Erano presenti diverse bandiere della Federazione Sindacale Mondiale ad indicare la grande solidarietà di classe internazionalista che si è sviluppata intorno allo sciopero del PAME. Nella dichiarazione di solidarietà internazionale, firmata dall’Italia dall’USB e dal SGB, si legge: “Negli ultimi anni il popolo greco subisce un brutale attacco contro i suoi diritti, al fine i preservare la reddittività delle multinazionali, del grande capitale. Per anni ci sono stati tagli ai salari, licenziamenti, abolizione dei diritti previdenziali e assicurativi, tagli alle pensioni, privatizzazioni della sanità, dell’istruzione, ecc. povertà e miseria, disoccupazione e flessibilità per i giovani, mentre le multinazionali e i grandi monopoli fanno enormi profitti. Le nuove misure dirette del 3° Memorandum, firmato dal governo greco di Tsipras, rendono la sanità una merce insostenibile per i giovani lavoratori e le pensioni subiscono nuovi grandi tagli. Nuove tasse sono imposte al popolo mentre le grandi imprese hanno nuove esenzioni fiscali. Allo stesso tempo vengono promosse modifiche sull’azione dei sindacati in modo da bloccare la risposta militante dei lavoratori e rendere i sindacati dei pupazzi dei padroni … Le lotte continue dei lavoratori greci hanno ritardato le misure antioperaie, che erano state pianificate per dicembre 2015. Adesso è il momento della grande lotta, non solo per i lavoratori greci ma per tutti i lavoratori che devono resistere allo sfruttamento e l’ingiustizia … Contro l’attacco antioperaio, la classe operaia risponde con la solidarietà e l’internazionalismo.”
Nella concentrazione di Piazza Omonia di Atene ha parlato il presidente della Federazione dei Pensionati che ha affermato, tra le altre cose: “Con la nostra lotta organizzata dobbiamo lasciare sulla carta questi disegni. Questo dipenderà dal livello di organizzazione e orientamento della nostra lotta. Dobbiamo tenere gli occhi aperti e non cadere nelle trappole che ci pongono. Adesso abbiamo tutti acquisito grande esperienza. Le manifestazioni di oggi possono diventare un trampolino di lancio per una maggiore partecipazione alle manifestazioni di domani e di domenica per celebrare i 130 anni del 1° Maggio”.
Il governo e il padronato cercano di frenare l’ondata di mobilitazione e sciopero attraverso la repressione realizzando diversi arresti: al momento si registrano una trentina di lavoratori arrestati ad Atene per diverse azioni di proteste. Decine di lavoratori si sono concentrati di fronte alla caserma della polizia chiedendo il rilascio immediato dei detenuti, mentre la popolazione locale nei pressi del cantiere dove sono avvenuti gli arresti hanno reagito urlando contro la polizia e in solidarietà con i lavoratori.
Nella sua dichiarazione, il SG del CC del KKE D. Koutsoumpas ha dichiarato: “Il governo SYRIZA-ANEL trema di fronte alla rabbia e indignazione del popolo. Ha superato ogni confine della miseria politica. Sta cercando di far passare le leggi antipopolari sulla previdenza e la tassazione e gli ulteriori accordi con il quartetto attraverso una mossa a sorpresa in questo fine settimana. Si tratta di un atto di autoritarismo e ostilità nei confronti del movimento operaio al fine di servire i grandi imprenditori … Si dimostra inoltre che la ripresa, la regolazione del debito, la nuova narrazione di successo di Tsipras e tutte le promesse del suo governo per addolcire la pillola degli accordi antipopolari firmati con i corvi delle istituzioni internazionali hanno come presupposto nuove e infinite barbare misure contro il popolo. Il KKE chiama i lavoratori, gli autonomi, gli agricoltori, i giovani e le donne delle famiglie popolari, i pensionati, a fornire una risposta militante orgogliosa, partecipando in massa allo sciopero e manifestazioni per colpire i veri responsabili dei problemi del popolo: l’Unione Europea, il FMI, il potere del capitale, i governi e partiti che li servono. Una sollevazione popolare oggi e nei prossimi giorni, con l’apice in questo fine settimane quando i deputati del governo hanno in programma di votare la legge ghigliottina. Il KKE combatterà questa battaglia nelle strade e in parlamento fino al rovesciamento finale della linea politica antipopolare in modo che il popolo greco diventi padrone del suo paese e mandi nel pozzo della storia tutti i macellai dei suoi diritti”.
Anche se la maggioranza di governo riuscirà a far passare queste misure, lo sciopero di due giorni e la mobilitazioni continua di tre giorni, con la sua mole, partecipazione, organizzazione e militanza segna un altro passo nel contrattacco del movimento popolare, sindacale e comunista in Grecia contro il governo, l’UE, i padroni e il capitalismo.