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A scuola calano le iscrizioni, on line o cartacee che siano.

scuolaLa vera notizia è che le iscrizioni alle scuole superiori calano in modo rilevante, ma i giornali e i telegiornali non fanno altro che parlare del cambiamento delle modalità d’iscrizione che a partire da quest’anno scolastico saranno solamente telematiche. Si cerca così ancora una volta di occultare il dato reale e che cioè per la prima volta dal dopoguerra ad oggi il numero degli studenti che si iscrivono alle scuole superiori sta diminuendo.

Secondo i dati presentati dal’Istat lo scorso dicembre in Italia il numero dei giovani iscritti alle scuole superiori è sceso nell’anno scolastico 2010/2011 di circa 25.000 iscrizioni. Un salto verso il basso che non ha nulla a che fare con l’invecchiamento della popolazione. Il tasso di scolarizzazione infatti è sceso nello stesso periodo dal 92,3% del 2009/2012 al 90%.

Si tratta dell’ennesimo dato che conferma il processo di esclusione di un numero sempre maggiore di giovani dalla possibilità di accesso all’istruzione in Italia. Un dato che segue a quelli degli anni precedenti, che avevano registrato cali nelle iscrizioni e soprattutto una netta inversione negli indirizzi scelti. Da anni infatti si registra una netta diminuzione dei licei a favore dell’istruzione tecnica e della formazione professionale. Il perché è semplice.

Di fronte alla crisi economica le famiglie preferiscono scegliere per i propri figli percorsi formativi rapidi che diano subito accesso al lavoro, senza stare troppo a discutere delle reali intenzioni e aspirazioni per il futuro dei propri figli. Basta incrociare i dati sul caro libri e sui costi delle iscrizioni, e quindi la spesa complessiva sostenuta da una famiglia per un anno di studi, per vedere immediatamente il collegamento economico. A questa va aggiunta la previsione di spesa futura per l’università, che i licei prevedono, con una sempre maggiore incertezza per il futuro.

I dati preoccupanti sono quelli che riguardano l’abbandono scolastico che cresce nelle periferie delle grandi città, nel sud Italia e nel nord est, e il calo netto delle iscrizioni che segna un passo avanti ulteriore in questo processo. Insomma a scuola si inizia a non andare più.

Ma per i media meglio continuare a parlare di iscrizioni on line e distrarre tutti dal dato reale.

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