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Socialismo ed autodeterminazione per i Paesi Baschi.

Il conflitto tra lo Stato ed il movimento popolare basco di fronte alla repressione è sempre più forte. A partire da ottobre saranno processati presso l’Alta Corte 80 militanti baschi per il solo fatto di fare politica. Per informare di questa situazione è stata organizzata una campagna da nome “Euskal Herria libre, no más presos politikos” (Paese Basco Libero, non più prigionieri politici), che è culminata con una manifestazione a Lekeito al quale hanno partecipato migliaia di persone.

Inoltre, durante questa ultima settimana, gli arresti hanno subito un aumento. Se ieri era stato arrestato Xabier Sargardoy “Xapo” per la supposta appartenenza alla Segi, oggi sono stati arrestati 18 membri della piattaforma Herrire, da parte della Guardia Civile, con la collaborazione della polizia basca.

Non possiamo dimenticare che nel periodo della crisi strutturale del capitalismo che viviamo, la borghesia (tanto quella nazionale, come quella basca) è diventata totalmente reazionaria e parassitaria, motivo per il quale non possiamo riporre in essa una sola speranza per il raggiungimento dei nostri obiettivi strategici. Sarebbe un grosso errore e peccato d’innocenza se pensassimo che la alleanza con queste forse borghesi (per quanto nazionali che siano) possa facilitare la liberazione sociale e nazionale del nostro popolo, cioè il socialismo, la garanzia del diritto di autodeterminazione e l’amnistia generale.

Come Euskal Komunistak – PCPE e CJC – GKK abbiamo sempre espresso la nostra solidarietà e il nostri impegno con gli esiliati, i prigionieri politici baschi ed i loro familiari. Questa volta non saremo meno, e chiediamo a tutti i nostri militanti e simpatizzanti di partecipare alle manifestazioni convocate per oggi pomeriggio.

Jo ta ke, amnistía eta sozialismoa lortu arte!

* comunicato del CJC – GKK  http://gkk.cjc.es/ traduzione a cura di senzatregua

 

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