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Studenti e professori uniti contestano il comitato di valutazione

*di Silvia Scipioni

Il giorno 19 gennaio 2016 nel liceo Socrate di Roma: in sede di consiglio d’istituto, i rappresentanti degli studenti, insieme ai docenti e ai genitori decidono di contestare la costituzione del Comitato di Valutazione all’interno del proprio istituto. Il Comitato di Valutazione, previsto dalla legge 107 comma 129, ha il compito di stabilire a chi, tra i vari docenti meritevoli, concedere un aumento salariale o per meglio dire un “bonus” in busta paga; fermo restando che spetta al dirigente scolastico la decisione finale circa l’assegnazione di questo premio.

Le motivazioni che hanno spinto tutte le componenti dell’istituto a non candidare nessun referente della propria categoria, non seguendo così le direttive del ministero, sono varie ed esprimono in un gesto la completa contrarietà alla logica di competitività esasperata promossa dalla buona scuola. Agendo in questo modo gli studenti hanno dimostrato di essere in grado di non cadere nella trappola del Governo Renzi, che privatizza le scuole, le trasforma in aziende, toglie poteri agli organi collegiali e li concentra nelle mani dei dirigenti; e in cambio dà agli studenti la possibilità di valutare i propri insegnanti senza avere né i mezzi né le competenze per farlo, alimentando i contrasti tra studenti e lavoratori e spezzando l’unità delle due componenti del mondo della scuola. Uno dei più importanti obiettivi del comitato di valutazione, è quello non solo di dividere la componente studentesca da quella dei lavoratori, ma anche di creare conflitto e competizione tra gli stessi insegnanti, i quali cercherebbero di dimostrare per pochi spicci, di essere i più meritevoli e quindi i più asserviti alle logiche e alle imposizioni del Governo. Proprio per questo non è di minore importanza la scelta del corpo docente, che invece di gareggiare al più meritevole secondo gli standard di un dirigente istruito dal Miur, ha deciso di non fare il gioco di questa riforma.

Quello che è successo nel Liceo Socrate è un chiaro segnale che studenti e lavoratori vogliono dare, dimostrando la totale opposizione ai cambiamenti che la legge 107 impone alla scuola pubblica e ai dettami di UE BCE FMI, responsabili delle politiche che si sono succedute negli ultimi anni con chiare ripercussioni sull’istruzione. Se l’obiettivo di queste politiche è rompere non solo l’unione tra studenti e lavoratori ma anche tra gli stessi lavoratori sperando in una rincorsa alle briciole, oggi è stato dimostrato dal piccolo di un liceo della Garbatella, che quest’unità non si spezzerà e che uniti si vince.

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