“I giovani e la Resistenza”, così si intitola l’iniziativa organizzata dalla Consulta degli Studenti di Torino oggi 4 aprile, con la partecipazione del professor Barbero, storico torinese. Un evento per le scuole superiori e promosso dagli studenti, per riscoprire il protagonismo della gioventù nella lotta partigiana e approfondire una pagina di storia spesso relegata ai margini dei programmi scolastici. Una conferenza per dare valore all’insegnamento della storia con uno sguardo al presente, come spiega Simon Vial, Presidente della Consulta degli Studenti:
«Raccontare oggi la Resistenza significa parlare della gioventù. Più di 70 anni fa migliaia di ragazzi come noi sceglievano di lottare a costo della propria vita per cambiare questo paese, è un esempio che non può essere sepolto. Il coraggio di prendere posizione e rifiutare l’indifferenza è una questione che ci riguarda ed è più che mai attuale. L’Italia di oggi è molto diversa da quella per cui lottavano i partigiani: con questa iniziativa vogliamo capire meglio la Lotta di Liberazione, riscoprirne i valori e le aspirazioni affinché siano utili strumenti per il presente»
Non solo un’occasione per approfondire la memoria storica a poche settimane dal 25 aprile, ma uno spunto per denunciare l’attacco all’insegnamento della storia nelle scuole. «Le riforme dell’istruzione, da vent’anni a questa parte, hanno penalizzato l’insegnamento della storia, diminuendone le ore a programma fino a eliminare quest’anno il tema storico all’Esame di Stato» prosegue Vial «Ci raccontano che la storia non fornisce competenze immediatamente spendibili nelle aziende e quindi risulta “improduttiva” e non strettamente necessaria. Oggi per rispettare gli standard europei e dare priorità alle competenze per il “lavoro” si sacrificano elementi fondamentali della nostra educazione. Vogliamo combattere questa logica con l’esempio concreto, rifiutando anche le menzogne che troppo spesso leggiamo sui libri di storia a proposito dei partigiani»
La conferenza di oggi è una dimostrazione reale di come i comunisti intendono la rappresentanza studentesca. Le Consulte, ridotte a comitati organizzativi di feste e tornei sportivi o spettatrici dei teatrini organizzati dal Ministero, con una linea di rottura possono diventare uno strumento al servizio degli studenti, un megafono per le loro lotte.