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Idee e lotta

Una storia dimenticata: Eugenio Curiel e il Fronte della Gioventù

di Giorgio Pica — “Il presente è come è, ma in esso abbiamo cominciato a costruire qualcosa; è quindi meglio di quanto avrebbe potuto essere. Qualcosa abbiamo strappato alle avverse condizioni e ancora più strapperemo conquistandoci faticosamente, ma sicuramente, il nostro futuro.” (Eugenio Curiel) Il 24 febbraio 1945 veniva assassinato a Milano Eugenio Curiel, scienziato e dirigente del PCI, figura legata all’esperienza della gioventù partigiana, di decine di migliaia di giovani che lottarono contro il nazifascismo per costruire una società fondata sull’uguaglianza e la giustizia sociale. È questa la storia del Fronte della Gioventù per l’Indipendenza Nazionale e la Libertà …

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I nazisti riciclati nella Germania Ovest e e nella NATO: una pagina oscura nella storia tedesca

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  In Italia è stato spesso luogo comune affermare che non vi sia stata una reale epurazione dell’apparato dello Stato dai quadri del periodo fascista (e fin qui è vero), “a differenza della Germania”. Eppure, la storia non è così semplice. Certo, vi furono alcune epurazioni e vi fu Norimberga. Ma mai vi fu una vera epurazione, come avvenne nella DDR. La Germania dell’Ovest, e soprattutto la NATO, non si fecero scrupoli a riciclare e riabilitare uomini dell’apparato nazista nelle trame della Guerra Fredda. L’articolo che segue cerca di ricostruire una parte di quelle vicende. — di Alessandro Locatelli ed …

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La verità storica dimenticata nel “Giorno del ricordo”

Loška Dolina, Slovenia meridionale, il 31 luglio 1942. Soldati italiani fucilano Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič ed Edvard Škerbec, cinque abitanti del villaggio di Dane presi in ostaggio qualche giorno prima. Negli ultimi anni in Italia, questa foto è oggetto di falsificazione con un’interpretazione che capovolge vittime e carnefice, divenendo simbolo delle presunte atrocità slave contro italiani. (Raccolta fotografica del Muzej novejše zgodovine Slovenije (Museo nazionale di storia contemporanea a Lubiana) - Numero d'archivio pl1818)

Il “Giorno del ricordo”, 10 febbraio, è stato istituito dal Governo Berlusconi II, il 30 marzo 2004, al fine di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».   Vogliamo indagare in cosa consiste questa “più complessa vicenda”.   Cosa dimentichiamo nel “Giorno del ricordo”?  La “vicenda” non comincia nell’aprile 1945, ma con la fine della prima guerra mondiale, poi fu completata dal regime fascista, che culminò nel 1941 con l’invasione nazifascista della Jugoslavia.   Gli atroci crimini (stragi, deportazioni, internamenti) commessi …

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Sul contesto politico-militare internazionale del mondo moderno

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Traduzione di un articolo di Elisseos Vagenas, membro del Comitato Centrale del KKE e responsabile della sezione internazionale del CC. Pubblicato sulla Kommunistiki Epitheorisi, rivista teorica del KKE, numero 6/2020, ottobre-dicembre. — Le “vie di pace e prosperità” promesse ai popoli da tutti i tipi di oppositori del socialismo dopo il suo rovesciamento nell’Unione Sovietica e in altri paesi dell’Europa orientale non sono mai diventate realtà. Tre decenni dopo, nonostante l’ulteriore sviluppo tecnologico, il “nostro mondo contemporaneo” è diventato ancora più spietato e disumano per i lavoratori. Le conquiste storiche della classe operaia sono state eliminate, mentre le successive crisi …

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Non possiamo (ancora) dimenticare Auschwitz e chi la liberò

Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa dell’URSS apriva i cancelli di Auschwitz, e ancora oggi la data è ricordata come simbolo delle vittime dei crimini del nazismo. Ma è legge inevitabile della storia che la memoria di certi eventi, o meglio il trasporto con cui li si ricorda e ci si approccia ad essi, vada sfumando man mano che questi diventano più lontani nel passato. La storia di Auschwitz e dei sei milioni di morti nei campi di sterminio non fa eccezione. Per quanto il pensiero possa turbarci, verrà il giorno in cui Auschwitz sarà studiata con la stessa indifferenza …

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I giovani alla fondazione del PCI. Riflessioni sulle nuove generazioni e la ricostruzione comunista oggi

di Paolo Spena (segreteria nazionale FGC) Alla nascita del Partito Comunista d’Italia, 100 anni fa, un ruolo fondamentale fu giocato dai giovani. L’allora federazione giovanile socialista votò in massa l’adesione al nuovo partito e all’Internazionale Comunista, cambiando nome in federazione giovanile comunista. La rottura politica, ideologica e organizzativa con la socialdemocrazia, che portò alla nascita del movimento comunista, in Italia e in molti paesi fu anche una rottura tra due generazioni di militanti. La spina dorsale del nuovo partito comunista era composta da dirigenti che a malapena superavano la soglia dei 30 anni. Basterebbero questi dati, che saranno approfonditi in …

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Il contributo teorico di Antonio Gramsci a 130 anni dalla sua nascita

  di Enrico Bilardo (segreteria nazionale FGC) Il 22 gennaio del 1891 ad Ales, un piccolo paesino di campagna in Sardegna, nasceva Antonio Gramsci. A centotrenta anni dalla nascita la sua figura vanta un riconoscimento pressoché universale, tanto da renderlo uno dei pensatori italiani più studiati e tradotti all’estero ed essere inserito nella “classifica” dei 250 più grandi autori di ogni tempo e ogni lingua dall’Unesco.[1] Del resto persino i nemici non hanno mai sottovalutato il genio del più grande tra i comunisti italiani. Un dato di fatto che nel corso dei decenni ha comportato attacchi alla figura e al …

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Lenin e i giovani socialisti italiani

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Il seguente articolo è stato pubblicato su L’Unità, 11/10/1970, a firma di Luigi Polano, già segretario della Federazione Giovanile Socialista nel 1921 e primo segretario della FGCI dopo il congresso che decretò l’adesione in massa della componente giovanile al Partito Comunista d’Italia nato a Livorno. — Luigi Polano, nel 1920 segretario della FGS, rievoca un incontro che ebbe al 2° congresso dell’Internazionale comunista con il grande dirigente rivoluzionario che criticò lo scarso lavoro compiuto in Italia fra le masse giovanili contadine. I punti di forza dell’organizzazione giovanile — Operai, studenti ed impiegati — Sessantamila i tesserati Un giorno di fine …

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«Quel giorno a Firenze non cambiò solo un nome». Il congresso dei giovani che aderirono in massa al PCI

L’articolo che segue è stato pubblicato da “L’Unità” il 29/01/1971, a 50 anni dal congresso delle Federazione Giovanile Socialista che cambiò il nome in Federazione Giovanile Comunista, aderendo al Partito Comunista d’Italia e alla Terza Internazionale. Lo pubblichiamo a scopo documentale, soprattutto per le informazioni e le riflessioni iniziali per quel che riguarda il contributo dei giovani alla fondazione del Partito Comunista d’Italia. Ovviamente, riflette nell’impostazione tutti i limiti politici di un articolo del 1971, riflettendo la linea già problematica del PCI del tempo. Letto con gli occhi di oggi, verrebbe da dire che manca anche una seria riflessione rispetto all’effettivo …

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Ruggero Grieco ricorda Livorno: «Quando uscimmo dal teatro Goldoni i nostri vecchi compagni avevano gli occhi umidi di pianto»

Quella che segue è una testimonianza del Congresso di Livorno ad opera di Ruggero Grieco, storico dirigente comunista italiano. Fu pubblicata a pagina 121 del primo volume dell’opera “I comunisti nella storia d’Italia” di Cesare Pillon, distribuita da Teti Editore nel 1973.  — di Ruggero Grieco Erano circa le 10,30 del 21 gennaio quando i delegati della frazione comunista al XVII Congresso nazionale del partito socialista italiano, che si teneva a Livorno, abbandonarono il Teatro Goldoni, al canto dell’Internazionale, e si avviarono al Teatro San Marco , per deliberare la costituzione del partito comunista. Qui si tenne il nostro primo Congresso, …

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