Un trentenne friulano si è ucciso lo scorso 31 gennaio, stanco di essere precario, senza futuro né prospettive, lasciando una lettera che i genitori hanno deciso di pubblicare, e di cui ripubblichiamo il testo integrale in fondo all’articolo. Una lettera che è un vero e proprio atto di accusa contro questo sistema, che a tratti stupisce per il livello di consapevolezza espressa, giunta pochi giorni dopo i dati Istat che hanno mostrato il dato sulla disoccupazione giovanile arrivata al 40%. «Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si …
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