Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera in via preliminare a otto decreti attuativi su nove previsti dalle deleghe contenute nella Legge 107, la tanto discussa “Buona Scuola”. A un passo dalla scadenza delle deleghe il Governo preme sull’acceleratore lasciando in sospeso un solo decreto, quello sulla revisione generale Testo Unico sulla scuola (per il quale è previsto un disegno di legge delega successivo). Da Palazzo Chigi ora la palla passa alle Commissioni competenti di Camera e Senato per il parere.
L’alternanza scuola-lavoro, resa obbligatoria proprio dalla Legge 107, diventerà requisito per l’ammissione all’esame di maturità. Ecco una delle novità riguardanti l’Esame di Stato nelle scuole superiori, oltre all’eliminazione della “terza prova” multidisciplinare e il mantenimento di due prove scritte nazionali (la prima di italiano e la seconda sulla materia di indirizzo). Modifiche anche sull’esame di terza media, con una riduzione delle prove scritte e la presidenza della commissione d’esame affidata al Dirigente Scolastico. Tutte le modifiche in questione entreranno in vigore a partire dal 2018, perciò gli esami dell’anno scolastico corrente restano in forma “tradizionale”. Sul diritto allo studio (tra cui il potenziamento della Carta dello Studente) davvero poche briciole e qualche aggiustamento, mentre l’accesso all’istruzione diviene sempre più una corsa a ostacoli fatta di enormi sacrifici economici.
«L’approvazione di otto deleghe attuative della Buona Scuola su nove dimostra l’assoluta continuità tra questo esecutivo e il Governo Renzi anche in materia di scuola» ha commentato Alessandro Fiorucci, responsabile scuola del Fronte della Gioventù Comunista – «Il Ministero a guida Fedeli cambia i volti ma di certo non la sostanza, affrettandosi a portare a termine l’attacco alla scuola pubblica del governo Renzi. Questa ennesima conferma non fa che rafforzare la nostra contrarietà alla Buona Scuola e alla scuola di classe che le politiche dei governi stanno costruendo giorno dopo giorno»
Contro la scelta del Governo anche l’Unione degli Studenti: «Ancora una volta le priorità del Governo sono opposte a quelle che abbiamo portato nelle piazze dell’autunno appena trascorso. Assurda la forzata approvazione delle deleghe, questo è un colpo di mano autoritario.»