*di Ignazio Terrana È ormai consuetudine che ogni anno, in corrispondenza dei test per l’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso, qualcuno proponga “soluzioni” differenti dall’attuale sistema di sbarramento che migliaia di studenti devono affrontare per accedere ai corsi di studi. Sicuramente la più discussa – almeno da quando il governo ha timidamente avanzato una potenziale “apertura” nell’aprile del 2014 – è l’introduzione di un sistema simile a quello applicato in Francia, che prevede una rigida selezione alla fine del primo anno accademico, con la possibilità di essere bocciati solo due volte. Le forze di opposizione (M5S e Lega Nord …
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