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38º Festival della Gioventù Comunista di Grecia

kneSi è concluso il 15 settembre ad Atene il trentottesimo festival della gioventù comunista di Grecia (KNE). Il primo al quale il neonato FGC ha preso parte. Tre giorni di dibattiti, iniziative e concerti a cui hanno partecipato migliaia di giovani e non.

La location è immensa quanto significativa. Un grande parco pubblico, nella periferia di Atene, oggetto di abbandono della municipalità in attesa di una forte speculazione edilizia.

Il messaggio è chiaro, riappropriarsi di uno spazio sociale in uno dei quartieri più disagiati di Atene.

L’area del festival copre infatti tutto il parco, con uno sforzo organizzativo enorme. Il risultato sono tre aree espositive con la storia del movimento operaio greco ed internazionale e tre grandi palchi in diverse aree del parco. Uno per i concerti più importanti e gli eventi di maggior rilievo, il secondo per manifestazioni di musica popolare ed il terzo nell’area interamente dedicato agli studenti medi.

Una zona con gli stand delle delegazioni straniere, più un infinità di punti ristoro tutti rigorosamente gestiti dai compagni a prezzi più che popolari.

Uno sforzo enorme, che i compagni greci hanno mostrato di gestire con molta naturalezza, pronti ad ospitare le migliaia di persone che ogni sera hanno affollato ogni angolo della festa.

Dallo stand del FGC, nell’area internazionale, abbiamo incontrato ogni sera centinaia di persone incuriosite dal progetto e dalla situazione politica italiana.

Tante persone, tanti stand e tanta rabbia per esprimere un’unica cosa: la vitalità del movimento comunista greco. Un’energia che ai nostri occhi, al centro di questa festa, appare implacabile.

Chi pensava che l’arretramento elettorale avrebbe potuto avere un contraccolpo sull’azione politica dei comunisti greci e sull’animo dei militanti non hai mai sbagliato così tanto.

Mentre per le strade di Atene si respira la crisi del capitalismo, il disastro sociale e l’eroina dilagante, qui c’è la vita. Basta guardare il volto di una delle migliaia di persone intervenute al festival; amore e rabbia.

L’insegnamento che sembrano voler trasmettere con grande fierezza è che non ci si abbandona al nemico, nemmeno nei momenti più difficili.

E questo momento per noi tutti lo è davvero.

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