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Le Consulte degli studenti per il 75esimo anniversario della Liberazione

È da poco passato il 25 aprile e, nonostante le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, molti giovani hanno scelto di ricordare, nei modi consentiti, gli ideali della Lotta partigiana che 75 anni fa sconfisse il nazifascismo. In occasione dell’anniversario della Liberazione, si sono espresse diverse Consulte provinciali degli studenti in tutta Italia. Presidenti, vicepresidenti o anche rappresentanti di scuole, in larga maggioranza militanti del Fronte della Gioventù Comunista, hanno promosso comunicati e video-messaggi inerenti al 25 aprile facendosi promotori degli ideali della lotta partigiana tra gli studenti delle proprie città.

«Con il nostro comunicato vogliamo ribadire la grande attualità dell’impegno di tutti quei giovani che hanno partecipato alla Resistenza, ragazzi come noi che che decidevano di lottare per un futuro diverso» spiega Yannick Renzetti, presidente della Consulta di Imperia, «L’Italia che abbiamo oggi non è quella che volevano i partigiani, tra precarietà lavorativa, barriere economiche per l’accesso all’istruzione pubblica e assenza di sufficienti diritti sociali. Molto rimane da conquistare e l’insegnamento più grande della Resistenza è proprio che l’impegno collettivo può fare la differenza per scrivere il nostro futuro». Come Imperia si sono espresse anche le Consulte di Firenze, Parma, Cosenza, Venezia, Reggio Emilia e Torino.

All’interno di diverse consulte i rappresentanti delle organizzazioni giovanili di Lega e di Fratelli d’Italia hanno attaccato le proposte dei comunisti, mentre le forze di centrosinistra hanno provato sistematicamente a svuotare il contenuto dei comunicati. «La destra critica il 25 aprile sostenendo la necessità di commemorare i morti fascisti e repubblichini, secondo la retorica della memoria condivisa”, ha commentato a tal proposito Isabel Varchetta, vicepresidente della Consulta di Reggio Emilia, che ha poi aggiunto “allo stesso modo giovani del PD e di altre formazioni di centro sinistra si sono opposti ai nostri comunicati sostenendo che dobbiamo “ringraziare” i partigiani per l’Italia odierna. Rifiutiamo entrambe queste visioni che sono due strade che portano allo stesso risultato: cancellare gli ideali dei partigiani che lottavano per un futuro diverso, di libertà e giustizia sociale. Viva i partigiani, viva il 25 aprile!»

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