È pervenuta in questi giorni alla nostra redazione questa lettera da parte di un giovane lavoratore torinese che ha voluto condividere l’esperienza che lui e altri ragazzi vivono quotidianamente nel settore della ristorazione, che fa riflettere molto su come i giovani siano sempre più precari e massacrati dalla realtà lavorativa. Useremo un nome di fantasia per evitare possibili ritorsioni. Sono “Mario Rossi” e faccio il cameriere a San Salvario, una delle zone della movida torinese. Sono mesi che lavoro in un locale abbastanza noto della zona. Ho scritto questa lettera perché sento il bisogno di parlare di come noi giovani …
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