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Torino: la polizia carica i manifestanti. Ma in tutta Italia il 25 aprile è della gioventù che lotta e dice no alla guerra

Ieri sera, in occasione della tradizionale manifestazione per l’anniversario dell’insurrezione di Torino contro i nazifascisti, la Polizia di Stato ha caricato lo spezzone sceso in piazza dietro allo slogan «PARTIGIANI DELLA PACE», organizzato dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC), da varie sigle studentesche, realtà sociali e sindacali. L’azione delle forze dell’ordine, avvenuta nella centralissima Piazza Castello, luogo del comizio finale, ha messo in pericolo centinaia di persone, tra cui famiglie con bambini e persone anziane. Quanto accaduto merita ulteriori riflessioni. Fin da subito, lo spezzone di studenti e lavoratori che ha contestato la presenza di bandiere NATO è stato etichettato …

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Siamo partigiani della pace

a cura della Commissione scuola del FGC In Italia, come ogni anno, all’avvicinarsi del 25 Aprile si accende il dibattito pubblico. Dagli studi televisivi agli articoli sui giornali emergono le classiche opinioni dei principali partiti presenti in parlamento e di altrettanti opinionisti legati alle stesse aree politiche. C’è chi, come il centro-sinistra, sostiene che l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo sia una ricorrenza istituzionale, dall’altra parte a destra c’è chi dice che i Partigiani commettevano reati alla stregua dei nazisti, se non peggio. In questo dibattito emergono deliri impregnati di revisionismo storico, come quello del Presidente del Senato Ignazio La Russa, …

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Il comizio di Walter Audisio alla Basilica di Massenzio nel ’47

Il 28 aprile 1945 Benito Mussolini veniva giustiziato dai partigiani che lo avevano catturato mentre tentava la fuga in Svizzera. Il corpo fu esposto a Piazzale Loreto, dove un anno prima i fascisti della RSI avevano fucilato 15 partigiani e lasciato i cadaveri esposti con un cartello “questi sono i GAP, squadre armate partigiane, assassini”. Due anni dopo, nel 1947, a Roma si tiene un grande comizio con la folla che occupa integralmente la Basilica di Massenzio. In quell’occasione viene presentato alla folla Walter Audisio, nome di battaglia Colonnello Valerio, che tiene il comizio. Era lui il comandante partigiano ad …

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La gioventù protagonista del 25 aprile

Il 25 aprile si conferma una data sinceramente sentita. Ne sono prova migliaia di giovani che ieri, in svariati capoluoghi di tutta Italia, sono scesi in piazza per rendere onore a quella generazione che, più di 70 anni fa, si oppose al nazifascismo. Il FGC ha organizzato una campagna apposita nelle scuole, nella settimana precedente il 25, per rilanciare l’impegno delle giovani generazioni che si opposero al nazifascismo. Lo slogan utilizzato «Un passato da onorare, un futuro da conquistare» offre un’idea ben precisa della ricorrenza: il 25 aprile non è una mera commemorazione ma un momento in cui farsi carico …

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L’eredità della gioventù partigiana

di Ivan Boine Il 24 febbraio ricorreva il 76°anniversario dell’assassinio del dirigente comunista Eugenio Curiel, un’occasione che abbiamo sfruttato per ripercorrere il suo impegno durante la Lotta di Liberazione, organizzando il Fronte della Gioventù per l’indipendenza nazionale e la libertà. Un’esperienza straordinaria, una formidabile palestra di confronto e di dibattito per una gioventù educata alla cieca obbedienza all’autorità, un passaggio fondamentale per costruire la “guerra di popolo” contro repubblichini e nazisti. Lo studio della storia – nel giudizio di chi scrive – ha il pregio di far emergere insegnamenti utili per il presente. In questa direzione, scrivere della gioventù partigiana …

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Foto di Jacopo Brogioni, 25 Aprile 2019, Roma

I partigiani non hanno lottato per questa Italia

L’Italia di oggi non è figlia della Resistenza partigiana. È figlia, semmai, del suo tradimento. Può sembrare un’affermazione forte, e spesso negli anni è stata tacciata della facile accusa di estremismo. Eppure, tre quarti di secolo dopo, la realtà ci presenta davvero il conto. Uno storico oggi molto popolare, Alessandro Barbero, faceva non molto tempo fa (link) questa osservazione: «è inevitabile che venga un giorno in cui le giovani generazioni non si commuoveranno più davanti alla Resistenza, come noi non ci commuoviamo più davanti al Risorgimento. Non è ancora proprio venuto proprio perché quelle cose vengono usate ancora oggi come …

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La Resistenza nel Sud: la Liberazione di Cosenza

di Giovanni Ragusa Quando si parla di lotta di Liberazione in Italia, spesso si dimentica che anche al Sud, per quanto non si siano vissute vere e proprie esperienze di resistenza partigiana paragonabili a quelle affrontate al Centro-Nord, non sono mancati fenomeni di scontro, già da prima dell’armistizio, con le autorità nazifasciste. Seppur inquadrate per lo più nel ribellismo civile e nella protesta passiva, le attività antifasciste non sono mancate nel Mezzogiorno.  Alla luce dei fatti, non bisogna dimenticare il lavoro svolto anche in questa parte del Paese dai comunisti e, più in generale, il sangue versato dalle vittime di …

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«C’era tanto entusiasmo per il futuro, credevamo nel socialismo». Intervista a Renzo Ricci, partigiano

La resistenza nella Sabina e nella provincia di Rieti ha visto molti protagonisti, in particolare la brigata D’Ercole-Stalin nata dall’unione della banda D’Ercole, che prende il nome dall’ufficiale Patrizio D’Ercole che la guidava, con la brigata Stalin composta dai comunisti della zona. Abbiamo raccolto la testimonianza del compagno Renzo Ricci, componente della brigata Stalin. — Ciao Renzo, puoi dirci innanzitutto come hai iniziato il tuo percorso nella Resistenza e quali sono i motivi che ti hanno spinto a farne parte? Mio padre fu cacciato dalle ferrovie perché era stato uno degli organizzatori dello sciopero nazionale contro il fascismo del 1920, …

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Loška Dolina, Slovenia meridionale, il 31 luglio 1942. Soldati italiani fucilano Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič ed Edvard Škerbec, cinque abitanti del villaggio di Dane presi in ostaggio qualche giorno prima. Negli ultimi anni in Italia, questa foto è oggetto di falsificazione con un’interpretazione che capovolge vittime e carnefice, divenendo simbolo delle presunte atrocità slave contro italiani. (Raccolta fotografica del Muzej novejše zgodovine Slovenije (Museo nazionale di storia contemporanea a Lubiana) - Numero d'archivio pl1818)

La verità storica dimenticata nel “Giorno del ricordo”

Il “Giorno del ricordo”, 10 febbraio, è stato istituito dal Governo Berlusconi II, il 30 marzo 2004, al fine di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».   Vogliamo indagare in cosa consiste questa “più complessa vicenda”.   Cosa dimentichiamo nel “Giorno del ricordo”?  La “vicenda” non comincia nell’aprile 1945, ma con la fine della prima guerra mondiale, poi fu completata dal regime fascista, che culminò nel 1941 con l’invasione nazifascista della Jugoslavia.   Gli atroci crimini (stragi, deportazioni, internamenti) commessi …

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La Resistenza operaia nelle fabbriche

di Jacopo Pascale I primi atti importanti di Resistenza nelle grandi fabbriche del Nord avvengono ancor prima della firma dell’armistizio dell’8 Settembre 1943. A Torino il 5 Marzo gli scioperi iniziarono tra gli operai di Mirafiori e alla Fiat Grandi Motori, fino ad estendersi all’intera Fiat ed ad altre aziende torinesi, arrivando a coinvolgere 100mila operai, dei quali 50mila solo alla Fiat. A Milano gli scioperi iniziarono il 23 Marzo e durarono per cinque giorni, scioperarono gli operai della Ercole Marelli, della Borletti e della Pirelli. Determinante fu il contributo degli operai iscritti al Partito Comunista, i quali anche se …

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