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Trivelle, l’ennesimo tradimento dei 5 Stelle.

*di Antonio Viteritti

Ancora una volta il Movimento 5 Stelle ha tradito il voto degli elettori, cambiando completamente politica rispetto alle promesse elettorali. Dopo Tap, Muos, Ilva e Tav ora è il turno delle trivellazioni. Il 31 dicembre sono stati pubblicati sul “Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle geo risorse” i decreti con cui il MISE accorda tre permessi di ricerca nel Mar Jonio alla compagnia Global Med, con sede legale in Colorado, per un totale di oltre 2.220 kmq. Sebbene questo non significhi che il Governo abbia concesso la possibilità di trivellare, le ricerche sono fortemente dannose per l’ambiente marino poiché l’air gun, la tecnica utilizzata che consiste in bombe d’aria e sonore, danneggia i fondali e la fauna ittica. Oltre a ciò sono stati pubblicati anche i decreti di conferimento della concessione di coltivazione “Bagnacavallo” e la proroga della concessione di coltivazione “San Potito”, quest’ultime due in Emilia-Romagna.

Appena montato il caso i 5 Stelle si sono difesi scaricando ancora una volta il barile sul vecchio Governo, sostenendo che il Ministero si è limitato a ratificare quello che il PD aveva fatto in precedenza, altrimenti i suoi funzionari avrebbero commesso un reato. Come con la Tap, siamo nuovamente di fronte ad una balla colossale perché il Governo, con la legge di Bilancio, avrebbe potuto abrogare l’art. 38 dello Sblocca Italia di Renzi. A conferma di ciò sta anche il fatto che il Governo stesso il 10 dicembre ha rilasciato 18 pareri favorevoli per la ricerca di idrocarburi nel mare Adriatico e ha dato 3 pareri favorevoli alla ricerca petrolifera da parte della Shell in Basilicata.

Sebbene i pentastellati abbiano fatto delle questioni ambientali una delle loro battaglie più importanti, che li ha premiati notevolmente in termini di consensi, alla prova dei fatti si sono dimostrati ancora una volta in piena continuità con le politiche filopadronali del Governo precedente. Ormai è calata la maschera e al di là della propaganda è evidente che i 5 Stelle sono già diventati un partito pro-establishment.

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