di Alessandro Mustillo* Leggere le opere di Gramsci non è affatto semplice per un giovane comunista che si avvicini per la prima volta al suo pensiero. Non lo è specialmente per i “Quaderni dal carcere” opera estremamente complessa perché non concepita per essere definitiva, ma come forma di appunti, spesso momentanei, da rivedere successivamente. Lo stesso Gramsci lo scrive più volte come promemoria per sé stesso, e forse già consapevole della sua condizione, come avviso per i futuri lettori. «Le note contenute in questo quaderno – scrive – sono state scritte a penna corrente, per segnare un rapido promemoria. Esse …
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