di Ruggero Caruso A causa dell’emergenza sanitaria, l’Università degli Studi di Catania ha abolito i test d’ingresso ai corsi di laurea a numero programmato locale, cioè quelli gestiti dai singoli atenei e non con test nazionali (come ad esempio Medicina). Il che sembrerebbe quasi una buona notizia se non fosse che il criterio scelto per l’ammissione ai corsi è ancor più discriminatorio e classista nei confronti degli studenti, i quali verranno selezionati mediante il voto dell’esame di maturità. Già durante la quarantena era evidente come l‘organizzazione della didattica a distanza stesse acuendo le differenze di classe all’interno degli istituti superiori. …
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